A chi giova questo assurdo battibecco sulla veridicità dei dati relativi alla condizione dell’acqua nelle località oggetto del monitoraggio effettuato da Legambiente? Perchè una associazione come Legambiente ha cosi bisogno di strombazzare ai 4 venti il risultato delle sue analisi senza prima confrontarsi con chi è ufficialmente deputato a tale ruolo ed eventualmente effettuare comparazione e ripetizioni delle medesime? Queste sono domande banali alle quali la Confesercenti gradirebbe risposte, afferma il Presidente Mauro Quercioli. Sembra quasi che ci sia un bisogno di attirare l’attenzione oltre ogni misura, sapendo benissimo che tali notizie inevitabilmente tendono a scoraggiare il turista a scegliere le nostre mete. Non che il visitatore e lo stesso residente non abbiano il diritto sacrosanto di essere informati, ma sui metodi di informazione ci sia consentito esprimere grosse perplessità. Ora visto che il danno è già stato fatto, la Confesercenti del Tirreno chiede di fare immediata chiarezza ripetendo tempestivamente le analisi nelle località incriminate, questa volta dall’Arpat, e se dovessero confermare quanto sostenuto da Legambiente si invitino i Sindaci ad emettere ordinanze di divieto di balneazione al fine di tutelare gli avventori, siano essi residenti e turisti e circoscrivere precisamente la località. Laddove le analisi dovessero risultare negative, invitiamo i sindaci a prendere seri provvedimenti nei confronti di Legambiente e chiedere conto del grosso danno di immagine che causano simili notizie in piena stagione estiva.
mare e sole panorama