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Ancora un intervento sui “bocciati" del neuropsichiatra infantile

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 luglio 2007

Ancora un intervento sui “bocciati”; dopo che tutti abbiamo “sparato” sulla scuola che, come la Croce Rossa, è sempre chiamata al soccorso in situazioni estreme. Ma istituzionalmente dobbiamo porci ancora almeno una domanda e dare una risposta ai compagni della prima ( ed alle loro famiglie) che hanno accolto la sensazionale notizia della decimazione della loro classe con soddisfazione e con sollievo: - La bocciatura è stata giusta ..e finalmente il prossimo anno si potrà andare a scuola per fare lezione ed imparare in un ambiente di classe degno di questo nome!-. Sono parole non isolate, come una sentenza che non lascia spazio ad interpretazioni. Così cominciamo con il chiederci cosa poteva fare la scuola ed il consiglio della contestata prima classe, dove l’ora di lezione spesso si trasformava in uno show-down demenziale (e delinquenziale) al fine assoluto di ostacolare l’attività didattica e di prendere di mira insegnante o compagno di classe secondo una turnazione bizzarra, ipomaniacale e casuale. Ed ancora la stessa classe è stata reclutata in un generale ed ineffabile progetto educativo (regionale) sulla comunicazione, due incontri con uno/a psicologa della ASL che evidentemente non hanno funzionato. Come responsabile del servizio di salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza mi sarei aspettato almeno un segnalazione di disagio ed una richiesta di intervento proprio da parte delle famiglie degli alunni (bocciati) titolari di record di note, segnalazioni di demerito ed allontanamento punitivo dalle lezioni-sospensione. Se un ragazzo colleziona sanzioni ed insuccessi questo comportarsi è un segnale non di una paranoica persecuzione nei suoi confronti ma di una deriva del suo senso di appartenenza ad una comunità e dunque di un disagio psicologico (socio-sanitario). Non al docente e/o al dirigente di istituto ma spetta in primis proprio alle famiglie la segnalazione di questo disagio (socio-sanitario) che, anche se si manifestasse solamente in ambito scolastico, inesorabilmente richiama la responsabilità dei genitori che devono interrogarsi sulla efficacia della loro funzione parentale, in particolar modo nell’eventualità che un loro figlio/a molestia gli altri (coetanei, compagni di classe, adulti docenti e collaboratori scolastici) con intenzionalità reiterata. Non credo che questo problema (ripeto socio-sanitario !!!) sia un problema di disputa sulla ridefinizione attuale della “Mission” di Scuola e Famiglia. Sappiamo che l’Italia è il paese dell’Europa centrale con il minor numero di figli, maggior numero di telefonini in percentuale, con “l’obbligo” di dare il motorino ai 14 anni e la patente ed auto ai 18 anni, maggior consumo di droga-cocainae minor numero di laureati. Perciò non è il momento di fare il piagnisteo sulla difficoltà del mestiere del genitore… e di quello dell’insegnante. E nemmeno di citare Don Lorenzo Milani, che fra l’altro parlava molto di “lotta di classe” e per questo è stato confinato malato a Barbiana, lontano da presidi di cure sanitarie verso un destino fatale… e meno male che a quel tempo era la Chiesa del “Papa Buono”… Giovanni XXIII. Caro direttore conosco la sua curiosità intellettuale e giornalistica per tentare esperimenti. Il prossimo anno scolastico avremo sull’isola la straordinaria opportunità di avere titolari di dirigenza scolastica dei docenti elbani di provata esperienza. Questa situazione che si è concretizzata dopo anni di cambiamenti potrebbe essere il giusto presupposto per un cambiamento-miglioramento della nostra scuola. Quindi perché non lanciare un e-dibattito per la costruzione di un percorso comune alla rete degli istituti scolastici elbani di ricerca-azione contro il disagio giovanile ed il bullismo nella nostrà comunità? Buona l’idea di una iniziativa seminariale a settembre (vedi prof. Bramanti), e personalmente la rilancio ma con la condizione vincolante che sia inter-istituzionale, magari con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e/o di Livorno, l’Università di Firenze e chissà….che non possa esserci un risveglio autunnale anche delle istituzioni politiche locali. Altrimenti un simile iniziativa sotto l’egida di chi ? In attesa di contributi Claudio Coscarella, già membro del Gruppo Infanzia di Firenze….fondato dal prof. Adriano Milani….pediatra e neuropsichiatria infantile, fratello più giovane di Lorenzo.


Ragazzi e motorini

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