Torna indietro

CM: le condotte sono terminate al 90%, ma occorre anche pensare alla depurazione Secondo l'ente compresoriale I dati di Goletta Verde sono da prendere con cautela

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 11 luglio 2007

Per consentire a tutti una serena valutazione dei fatti ed evitare inutili allarmismi, si ritiene utile fornire alcune precisazioni circa lo stato di realizzazione delle condotte sottomarine deputate allo smaltimento dei reflui. Va detto innanzitutto che esistono e sono funzionanti 13 condotte sottomarine, la cui manutenzione è garantita dalla Società ASA, gestore da alcuni anni del sistema idrico elbano, dalla captazione allo smaltimento, che interviene per riparare rotture o malfunzionamenti. (la stessa Legambiente cita gli interventi recenti a S Andrea e a Procchio). Le nuove condotte, previste a fianco di quelle da sostituire le sta realizzando un pool di imprese su incarico della Comunità Montana, Ente che aveva ricevuto a tal scopo lo specifico finanziamento dal Ministero dell'Ambiente. Il lavoro è compiuto al 90%, (assemblaggio, trasporto, posa in mare, scavo dove necessario), in un percorso segnato dal fallimento della precedente ditta, da note lungaggini burocratiche, da un sequestro giudiziario del cantiere e da un gravissimo incidente sul lavoro. Ciò che manca, e che come da contratto le imprese incaricate dovranno terminare entro novembre di quest'anno, è l'allaccio degli scarichi a terra con la parte terminale delle nuove condotte, eliminando così quelle vecchie ormai difficilmente rattoppabili. In sostanza, la CM ritiene, su questa vicenda, di aver adempiuto a tutti i propri obblighi, come per altro confermato da una specifica visita ispettiva del Ministero delle Finanze della primavera scorsa. Il completamento di tali lavori non cancella, naturalmente, la necessità per l'Elba di dotarsi di veri e propri depuratori, un'impresa rilevante dal punto di vista finanziario che richiede l'impegno di tutti gli Enti, da ASA al Ministero per l'Ambiente che, con l'istituzione di condivise Aree Marine Protette, 'sede' del Santuario dei Cetacei, non potrà esimersi da un impegno coerente con la propria missione. Si sottolinea, infine, la necessità di un'estrema cautela nel diramare dati relativi ad inquinamento marino da scarichi fognari sulla base di un singolo ed episodico prelievo, contraddetto per altro dai più sistematici e completi controlli dell'ARPAT regionale.


margidore lavori 2007 1

margidore lavori 2007 1