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Controcopertina: Aree marine protette e partecipate, la scommessa di Portoferraio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 11 luglio 2007

Area Marina Protetta e Partecipata. E’ questa la formula proposta dal comune di Portoferraio, dopo l’approvazione della bozza di zonazione in consiglio comunale. AMPP al posto di AMP, un acronimo tutto elbano che vuole essere anche un elemento di distinzione, non solo formale. La bozza, un corposo documento che Elbareport pubblichera integralmente nei prossimi giorni prevede un lungo iter di presentazione e di accoglimento delle osservazioni che giungeranno dal territorio. Per questo si inizia ad organizzare incontri a luglio per arrivare al 15 di settembre con una proposta il più possibile condivisa. La scommessa è grande, perché non si tratta solo di partecipazione. “Non voglio che sia un pasticcetto all’italiana, - ha dichiarato il sindaco Roberto Peria – ma un progetto pilota a livello europeo”. Si tratta cioè di convertire la filosofia delle aree marine protette, nate all’inizio unicamente come zone di tutela ambientale, in un qualcosa di più attuale. “La politica ambientale è al centro, ma anche le attività socio-economiche dei territori sono altrettanto importanti. Le Amp non si devono pensare come zone di divieti, ma solo come aree in cui le attività vengono disciplinate”. Il modello a cui guardano Peria e Garfagnoli, assessore all’ambiente, è quello francese, attuato in Corsica. “Lì si tratta - continua il sindaco - di uno strumento di tutela connesso con gli usi locali e turistici, dove spesso le gestioni sono affidate a chi con il mare ci lavora”. Per questo la bozza approvata in consiglio ha davanti a sé una lunga estate itinerante. Si parte da ovest per arrivare ad est, di Portoferraio. All’Enfola, con tappa intermedia alle Ghiaie, per finire a Bagnaia, saranno organizzati incontri pubblici, e poi anche di settore, con operatori delle varie categorie interessate. “Non è escluso – ha detto l’assessore alla Partecipazione Nunzio Marotti – che al termine degli incontri possa essere promossa anche una consultazione popolare”. Gli interrogativi sono ancora molti. Il Ministero approverà le normative all’interno delle varie aree, un po’ “elbanizzate”? Ad esempio, darà il placet per la zona B-A dello Scoglietto, che sulla carta è indicata come B, ma in cui sono previsti vincoli più ristretti? La zona D, che in realtà non esiste, sarà introdotta là dove non ci sono vere e proprie Amp, con lo scopo di impedire la pesca a strascico o con zaccarene? Peria in conferenza stampa si lascia sfuggire un proposito. "Inviterò Ermete Realacci, per parlare di una nuova proposta da portare in Parlamento sulle aree marine". Chi gestirà le Amp? La legge prevede che chi gestisce le aree protette a terra si prenda cura anche di quelle a mare, quindi il candidato naturale sarebbe il Parco. Peria anche qui insinua il dubbio. “Il parco ha personale sufficiente e adatto, dal momento che la legge vieta che si assumano nuovi dipendenti a questo scopo?”


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