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Canile a Calamita? NO grazie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 14 novembre 2002

L’incomprensibile vicenda del Canile Comprensoriale all’Elba sembra non avere fine. Dopo la chiusura del Canile degli ex Macelli di Portoferraio, che aveva il solo scopo di sgomberare i volontari dei Ragazzi del Canile colpevoli di non essere simpatici all’Amministrazione Comunale e al centro-destra portoferraiese, sembra che l’ipotesi di costruire un canile comprensoriale a San Martino, sempre a Portoferraio, non riscuota più il consenso dei Sindaci elbani. Eppure il progetto del canile di San Martino è già stato approvato dalla Regione Toscana, dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dalle Giunte della Comunità Montana presiedute da due presidenti di Forza Italia, Sirabella (centrodestra-centrosinistra) e Febbo (centrodestra), dall’Amministrazione Comunale di Portoferraio il cui Sindaco Ageno, che oggi ripudia quella scelta, l’ha fortemente caldeggiata nel passato, come Sindaco di Portoferraio, come Presidente della Comunità del Parco Nazionale e come Consigliere della Comunità Montana, indicandola come l’unica possibile. Lo stesso progetto di San Martino è stato addirittura portato dagli Amministratori elbani fino ad una Conferenza di Programma a Roma per poter ottenere il consenso del Consiglio dei Ministri e della Soprintendenza. Oggi, improvvisamente, senza nessun atto ufficiale di annullamento del progetto, delle delibere che lo sostengono e della concessione edilizia già rilasciata dal Comune di Portoferraio, il canile a San Martino non si deve più fare, i politici e gli Amministratori che lo hanno fortemente voluto, progettato, difeso, oggi lo ripudiano, anzi, cercano di scaricare la colpa di aver fatto quella scelta e di aver approvato un progetto costoso (senza disdegnare di gonfiare in maniera propagandistica i costi reali) sugli incolpevoli Ragazzi del Canile. E’ un’operazione politica incomprensibile, uno scaricabarile politico-amministrativo che non ci piace e che bisogna denunciare con forza: la sensazione è che il canile c’entri poco e prevalga la volontà di dare una lezione definitiva ai volontari e di non disturbare gli interessi di persone politicamente vicine all’Amministrazione Comunale di Portoferraio. Ma, mentre nessuno ha ancora ufficialmente deciso che San Martino va cestinato, gli Amministratori Comunali elbani si riuniscono per dire che il canile si potrebbe fare a Calamita. LEGAMBIENTE è contraria a questa ipotesi per diversi e concreti motivi: Calamita è uno dei posti più isolati e difficilmente raggiungibili dell’Elba, il canile diverrebbe una specie di campo di confino; Proprio questa lontananza dai centri abitati impedirebbe ai volontari di partecipare alla vita ed alla gestione del canile, cosa vitale per il funzionamento ed il controllo di queste strutture Un posto così lontano ed isolato impedirebbe le visite dei cittadini al canile, le adozioni dei cani abbandonati diminuirebbero drasticamente e il canile si trasformerebbe da una struttura di ricovero un vista dell’adozione (i ragazzi del Canile in 4 anni hanno dato un nuovo padrone ad oltre 300 cani), in un recinto di passaggio verso il trasferimento e l’eliminazione LEGAMBIENTE invita gli Amministratori elbani a spiegare in maniera comprensibile perché si vuole abbandonare il già approvato progetto di San Martino dopo averlo sostenuto ed imposto come l’unico possibile; chiede che si lavori, comunque per dare una soluzione rapida, certa ed efficace alla realizzazione del Canile Comprensoriale; invita gli Amministratori Comunali Elbani e il Prefetto a scegliere un sito per il canile che sia centrale e non periferico come Calamita, che sorga in un’area con presenza di acqua e dove la realizzazione dei servizi (fogne, strutture veterinarie, piccolo parcheggio, ecc.) non abbia costi eccessivi, che sia rapidamente e facilmente raggiungibile dai cittadini che vogliono ritrovare un cane perduto o adottarlo, che agevoli la presenza continua dei volontari.


canile cani in gabbia due

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