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Briano:Per Margidore chiameremo l'Arpat, Per Mola verificheremo iter del campo boe Recupero della zona umida: sarà intrapreso a fine cantiere

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 10 luglio 2007

La visita di Goletta Verde non è stata particolarmente felice per il comune di Capoliveri. Dopo il blitz a Mola per il “campo boe scriteriato”, arriva un altro dato negativo. La maglia nera, anzi nerissima, alla spiaggia del Margidore, ancora nel comune capoliverese. Milena Briano, assessore all’ambiente e vicepresidente del Parco nazionale, replica. “Per quanto riguarda il Margidore chiederemo subito le analisi dell’Arpat e casomai prenderemo provvedimenti per la balneazione. L’agenzia per l’ambiente aveva comunque effettuato i prelievi nel giugno scorso ed i parametri erano risultati nella norma. Per il completamento delle condotte a mare manca il collaudo e lo scavo del solco dove posizionare, secondo lo studio delle correnti, l’ultimo tratto della condotta a mare. Se la situazione dovesse rivelarsi critica faremo un’ordinanza come quella emessa per Lido lo scorso anno, per terminare i lavori il più presto possibile”. “Per quanto riguarda Mola – prosegue l’assessore – verificherò presso l’ufficio tecnico del Comune se l’iter per il posizionamento delle boe è corretto. Il circolo nautico ha comunque avuto una concessione dal Comune per lo specchio acqueo. Dal mio punto di vista, dopo aver accertato la correttezza procedurale, è però condivisibile lo scopo del circolo, che è quello di sistemare l’approdo di piccole barche di residenti, e sottolineo soltanto per residenti, attraverso dei corpi morti e delle boe, evitando il continuo ancoraggio selvaggio sulla prateria di posidonia, non c’è né scopo di lucro né finalità turistiche”. Ma anche la situazione a terra, a Mola, non è delle migliori. Dopo i due incendi dello scorso anno Legambiente ha denunciato lo stato di degrado che venne alla luce: 2 baracche, un ovile, un pollaio, recinzioni con reti per materassi, un cancello con scritto “proprietà privata” messo in zona demaniale, inerti scaricati a terra per solidificare la zona umida. “Far west Mola” è la sintesi del Cigno Verde, dopo le ripetute denunce. “Subito dopo gli incendi dello scorso anno – prosegue Milena Briano – facemmo una riunione tra Provincia Regione, Parco e Capitaneria di Porto. La Provincia è l’ente deputato per il progetto di risanamento dell’area. Mandai anche un sopralluogo dei vigili, ma le baracche denunciate pare che sussistano sin dagli anni 60. Un intervento di bonifica su tutta l’area prima della chiusura del cantiere della Comunità Montana non è consigliabile, sarebbe un palliativo, non si potrebbe risanare completamente”.


mola campo boe

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