caro direttore, nessuno vuole essere ultimo! ma gli ultimi vengono fabbricati da una scuola che non sa affrontare la "complessità" delle operazioni che deve compiere , e che non sa trovare opportune strategie educative e didattiche per promuovere la crescita dei suoi allievi; la bocciatura è il massimo della semplificazione, è una scorciatoia, é un modo per eludere i doveri propri della professionalità docente: motivare i ragazzi allo studio, puntando sul naturale bisogno di apprendere, attraverso percorsi articolati , mirati e collegialmente condivisi. Ho insegnanto per 30 anni nella scuola media locale, ho avuto molti allievi bocciati da altri colleghi, a nessuno di quei ragazzi è mai "sbocciata" la voglia di studiare! anzi la bocciatura è stata vista come un "rifiuto" un "allonanamento forzato" dal gruppo dei propri compagni e quindi come la negazione di quell'aiuto che, se pur in modo non esplicito, il disagio, la ribellione , l'atteggiamento provocatorio, avevano richiesto all'adulto. all'educatore, ad dir poco disattento, o troppo preso a dover dimostrare chi dei due, tra il docente e il discente dagli 11 ai 14, anni era il più forte.
bambini medie Magro