Condividere la conoscenza
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : giovedì, 28 giugno 2007
Caro Direttore, nel corso dell'interessante e simpatica manifestazione “estiva” della scorsa settimana (complimenti ancora) con il prof. William Connell, si è parlato dell'importanza dell'informatica, del web e delle potenzialità in ordine alla cultura. Pensando a don Milani (oggi infatti ricorre il quarantesimo della morte di quest'uomo che – come ha scritto G.Gennari - “lasciava senza fiato. Unicamente prete: anche maestro, indagatore di fenomeni sociali, catechista, provocatore sì, ma da prete. E prete della Chiesa fiorentina, orgoglioso di esserlo nonostante incomprensioni e difficoltà”), è attuale la questione della diffusione del sapere. Interessanti riflessioni si possono ricavare dai lavori di un recente convegno svoltosi all'Università Iulm di Milano, dove a parlare di “condividi la conoscenza” insieme ad amministratori di società del settore digitale c'erano docenti universitari, magistrati, professionisti, artisti e rappresentanti dell'associazionismo. La cosiddetta “società della conoscenza” (uno degli obiettivi dei Paesi europei per il 2010) è una sfida che richiede impegno a vari livelli. E' una questione sociale perché in gioco è ancora una volta la disuguaglianza fra pochi e molti, fra possesso e condivisione. Nunzio Marotti PS. (aggiunta un po' “pesante”) A proposito del tema del convegno, uno dei promotori, il senatore Fiorello Cortiana osservava: “Tutto il quadro normativo, tutti i profili professionali e gli aspetti previdenziali e di welfare ad essi collegati, le rappresentanze, le procedure, i luoghi di negoziazione e gli statuti, si riferiscono ad una società industriale-manifatturiera che è radicalmente cambiata. Le nuove modalità di produzione di valore vedono nella dimensione cognitiva interconnessa in rete la necessità di un riconoscimento come comun denominatore sociale, all'inizio di questo millennio, non riducibile ad una questione settoriale e meramente tecnologica”.
quadro rinascimentale