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Il San Giovanni senza gigli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 26 giugno 2007

Il 24 giugno ricorre la festività di San Giovanni. Sulle aspre creste del Monte Capanne l’aria è ormai estiva, i fiori gialli dell’elicriso inondano il grigio del granito e, lontani, si sentono i belati di piccoli branchi di mufloni che corrono tra sfasciumi di rocce taglienti. A quel cielo, a quei colori, oggi non si aggiunge più l’arancione brillante dei moltissimi esemplari di Lilium bulbiferum che sino ad alcuni anni fa creavano fiammeggianti tappeti d’alta quota. Questa preziosa pianta, chiamata Giglio di San Giovanni proprio perché fiorisce all’inizio dell’estate, è tipica di orizzonti montani alpino-appenninici; è provvista, essendo una liliacea, di un bulbo sotterraneo e di bulbilli che si sviluppano all’attaccatura tra foglie e stelo. Quest’ultima sua particolarità ha ispirato l’attributo latino “bulbiferum”, ossia “portatore di bulbi”. Una presenza tanto inattesa quanto delicata per un’isola come l’Elba, forse massima testimonianza di biodiversità mediterranea. In questi ultimi anni, il soprannumero di mufloni e cinghiali nel massiccio del Capanne ha incredibilmente ridotto il numero di questi gigli, facendoli quasi scomparire del tutto. I mufloni brucano essenzialmente foglie e stelo, i cinghiali scavano il bulbo e completano l’opera. Un equilibrio sconvolto, un epilogo che - come sempre - vede perire le cose più belle e preziose. Se fino a pochi anni fa, inerpicandosi sul Monte Capanne, sulla Galera o sul Monte Corto, era possibile scorgere a distanza quelle incredibili fioriture, oggi tutto ciò pare essere solo un lontano ricordo. Recentissime segnalazioni parlano di sparuti esemplari che gridano vendetta da forre vertiginose, inaccessibili a bipedi e quadrupedi. Ma è poca cosa. A quota più bassa, regno dei cinghiali, rimangono solo le arature prodotte da questi bolidi a quattro zampe. A quota più alta, nei macéi e nelle pietraie granitiche, regno dei mufloni, la sorte dei gigli non è stata certo migliore. Eppure bastava così poco.


Lilyum Bulbiferum giglio

Lilyum Bulbiferum giglio