Burrasca sulle aree marine protette elbane. L'incontro tra i rappresentanti della Comunità del Parco e l'inviato del Ministero dell'Ambiente, il tecnico Stefano Donati, ha provocato la furia dei sindaci elbani. Capofila di questo malcontento il sindaco Roberto Peria, che si è sentito tradito dai precedenti incontri. Sembrava infatti che i comuni avessero un ampio margine di manovra per decidere a cosa ed in quali luoghi si potessero mettere i vincoli previsti dalle aree marine, invece pare che i sindaci si trovino nelle condizioni di dover spiegare anche ai residenti elbani, pescatori per passione da una vita, perchè prima di calare la lenza dovranno richiedere permessi e lasciapassare. Il concetto di vincolo, nell'accezione più volta ribadita dal presidente del Parco, vincolo uguale opportunità, era riuscito a passare anche tra coloro che si sentivano più minacciati: proteggere il mare significa proteggere chi ci vive e lavora. Ma il Ministero, nel presentare la sua nuova proposta per l'Elba pare abbia dato un giro di vite. I comuni potranno proporre una zonazione diversa, in base a dati scientifici o argomenti socio-economici, ma i vincoli previsti per ogni fascia non si toccano. Le proposte emerse durante le pubbliche riunioni nei vari comuni parlavano invece di prevedere fasce B o C o D, con vincoli ammorbiditi, con deroghe, o in qualche caso con un rafforzo di protezione limitato a zone di particolare pregio, che venissero incontro alle reali necessità del territorio e che lo calzassero a misura. I sindaci, una volta tanto tutti d'accordo, elaboreranno una proposta condivisa da presentare al Ministero. Ma anche qui l'iter viene messo in discussione. Il Ministero tratterà singolarmente con ogni comune, ignorando il "sistema Elba" che magicamente si era concretizzato intorno al tema delle aree marine.--- Riportiamo di seguito l'intervento di Ds e Margherita, Ds e Margherita Martedì 19 giugno i direttivi di DS e Margherita si sono riuniti per un approfondimento sul tema delle aree marine protette, tema di grande attualità e di grande interesse per le popolazioni dell’Arcipelago Toscano e dell’Elba in particolare. Alla riunione, molto affollata e partecipata, erano invitati anche Sindaci e rappresentanti delle amministrazioni elbane rette dal centrosinistra, in previsione della convocazione della Comunità del Parco per i giorni immediatamente successivi. Alla introduzione, molto puntuale e documentata del Sindaco Peria, è seguita una appassionata discussione che ha toccato gli aspetti politici, economici e sociali di questo grande evento che è l’istituzione delle aree marine protette. Un dato è emerso con chiarezza da tutti gli interventi: la non accettazione della proposta, così com’è formulata, del Ministero dell’Ambiente, per l’assoluta astrattezza dell’impianto, per la penalizzazione, per certi aspetti inutile, delle attività economiche delle aree interessate, per la difficoltà di gestione di un sistema complicato, incontrollabile sul piano dei divieti e delle prescrizioni e appesantito da un burocraticismo ormai anacronistico. Nel riaffermare l’esigenza di un sistema di protezione del mare, un bene assolutamente strategico per la nostra vita e per la nostra economia, si è sottolineata anche la necessità assolutamente da soddisfare, di risolvere il problema, questo sì drammatico, degli scarichi a mare, con un sistema di depurazione sostenuto, con contributi finanziari, anche dal Ministero . Nei direttivi e tra i rappresentanti degli altri Comuni è passata all’unanimità la proposta di revisione sostanziale della zonazione indicata dal Ministero, di semplificazione delle regole e delle prescrizioni, di maggiore attenzione ai documenti degli istituti scientifici, di attenzione alla realtà socio-economica dei nostri territori senza pregiudizi ideologici. Al Ministero sarà chiesto tutto il tempo necessario per i confronti, gli approfondimenti, la costruzione di strategie condivise, l’individuazione di modelli gestionali che garantiscano più efficienza e maggiore partecipazione dei Comuni. La non accettazione di queste elementari richieste e una unilaterale decisione del Ministero aprirebbe un conflitto di difficile soluzione. Al Parco è stata dedicata una parte importante della discussione: la compiuta “normalizzazione”, anche con la nomina del Direttore, impone una azione più visibile e più attenta alle criticità dell’Arcipelago. I direttivi, infine, hanno deciso una campagna di ascolto nelle piazze e tra i cittadini, in concomitanza e parallelamente alle iniziative per la costruzione del Partito Democratico, iniziate sabato scorso con un successo di adesioni davvero soddisfacente e che proseguirà sabato prossimo 23 giugno con un gazebo piazzato nel Centro storico di Portoferraio.
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