Chi ha respirato, anche solo per un po' l'aria di una vera redazione, sa che il modo di dire "Quando a trille e quando a tralle" è il più calzante per rendere l'idea del mutevolissimo flusso delle notizie, ragione per la quale un giorno la civetta più veritiera potrebbe recitare: ELBA - OGGI NON E' SUCCESSO UN CAZZO - (Dallo spostamento d'aria degli sbadigli di noia si fa veni' la broncopolmonite a tutti i piombinesi) e giorni come quella appena trascorso in cui arrivano come al solito alla rinfusa notizie su notizie, che scombussolano ora dopo ora schemi d'impaginazione e menabò, con l'apertura che scende al taglio centrale e poi diventa un piedino, poi una breve, una pisciatina come diceva il grande Gabriele Capelli, e poi si dissolve nel va a domani, se non sarà come oggi, se ce ne ricorderemo. Una giornata come quella di oggi che alla fine lascia stravolti, confusi, ed inebetiti e che ti fa porre pure domande tra il deontologico e l'esistenziale del tipo: "Ma se finisco per dare ad una notizia uno spazio che non si rapporta alla sua intrinseca importanza quanto alla sua concomitanza (o meno) con altre notizie, quanto sono affidabile, che minchia di lavoro faccio, in fondo servo a qualcosa?" Per fortuna accade anche, come stasera, che ricevi una pacca sulle spalle, un complimento, un segno di considerazione. E accade che l'apprezzamento non ti venga da un collega informatore più bravo, da un politico da una personaggio noto. No, accade che senti la vocetta decisa di una bimba che ti da del tu, e seria seria ti dice che "sei stato bravo" a dire delle cose belle sul suo babbo. Accade che tu che ormai dovresti avere il pelo sullo stomaco ti commuovi. Poi razionalizzi ed il ringraziamento della figlia di Khaled si trasforma in una frustata energetica, ti serve per finire il giornale per tagliare corto con i dubbi per esserci ancora, perchè evidentemente a qualcosa sei servito.
Gliphis