Incidenti stradali, devastazioni di frutteti e vigneti, addirittura attacchi alle persone, è ormai diventata molto difficile la convivenza all’isola d’Elba tra cinghiali (ma sarebbe meglio chiamarli “maghiali”, visto il loro ibridamento con il maiale domestico) ed uomo, con pesanti ripercussioni per alcune attività turistiche ed agricole. Gli ultimi episodi riportati dalla stampa locale parlano di pericolosi incidenti stradali, uno dei quali a Timonaia, una frazione abitata tra Poggio e Marciana Marina, con l’investimento di un cinghiale di circa 100 kg. che ha causato danni notevoli all’auto e che poteva avere ben più gravi conseguenze. A Rio Marina, un anziano Signore è stato addirittura attaccato e costretto alla fuga da un grosso maschio di suino selvatico, mentre a Lavacchio, nel Comune di Marciana, un branco di cinghiali, inseguito da cani randagi, ha invaso una proprietà costringendo i presenti a mettersi al riparo. A Cavo, nel Comune di Rio Marina, l’Azienda Agricola del Signor Paoli è stata letteralmente assalita da un branco di una ventina di grossi cinghiali famelici che hanno distrutto 40 alberi da frutta, devastato l’orto e scorrazzato per il vigneto. Spesso le recinzioni fornite dal Parco Nazionale non riescono a contenere gli attacchi dei “maghiali”, gli efficaci chiusini per la cattura dei cinghiali, riattivati recentemente dal Parco, vengono sabotati sistematicamente con danneggiamenti delle strutture o facendo scappare i suini. Intanto la Polizia Provinciale sta effettuando, con un organico ridotto, una incisiva, ma ancora insufficiente, campagna di abbattimenti che risponde alle decine di segnalazioni di danni che giungono a Provincia di Livorno e Parco Nazionale anche attraverso i moduli distribuiti dal Comitato per la Tutela del Patrimonio Agricolo e Forestale dell’Isola d’Elba, un’associazione formata da agricoltori, ambientalisti, operatori turistici e semplici cittadini ormai stanchi dei continui danneggiamenti provocati dall’incontrollata espansione dei “maghiali” e che vogliono sollecitare le autorità competenti ad una più incisiva opera di controllo e contenimento. Una crescita della popolazione di cinghiali ormai insostenibile per l’agricoltura, l’ambiente e la fauna dell’isola d’Elba, che si sta sempre più trasformando anche in un problema di sicurezza per i cittadini con branchi di cinghiali che si spingono sempre più vicino alle abitazioni, lungo le strade provinciali e fin dentro ai paesi con persone costrette a barricarsi in casa mentre i “maghiali” distruggono frutteti, orti e giardini. Una situazione tanto difficile da essere approdata in Parlamento con un’interpellanza dell’On. Ermete Realacci, Deputato della Margherita e Presidente di LEGAMBIENTE, che sollecita l’interessamento di Ministri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole. Questi ripetuti episodi dimostrano che ormai si è abbondantemente superato il numero di cinghiali sopportabile da un ambiente insulare come quello elbano, occorre uscire dalla routine della gestione venatoria del cinghiale e provvedere ad una drastica diminuzione della popolazione di suini selvatici, fino all’eradicazione di un animale che è stato importato all’Elba per i soli fini di caccia e che è estraneo al nostro ambiente tanto da metterlo in grave pericolo.
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