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Imbarcare sui traghetti con un "chip"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 13 giugno 2007

Scrivo a commento di quanto letto nella "Controcopertina" del numero 1446 in merito a "Quando le navi si prendevano al volo e si faceva il biglietto a bordo" per dire che tecnicamente una soluzione ci sarebbe. Infatti la ditta che rappresento e in cui opero personalmente ha a suo tempo presentato alla Comunità Montana un progetto per l'istituzione di lettori di memoria sulle navi a beneficio dei residenti. Il progetto prevede che i residenti interessati acquistino un "chip" che esternamente appare più o meno come una batteria da orologio in acciaio inox, che può essere comodamente attaccata al portachiavi essendo robusta e resistente ad acqua e umidità, ma che internamente è una sofisticata memoria statica che può essere programmata. L'idea è quella di inserire un credito in tali memorie per cui l'arrivo all'ultimo minuto, ma anche il normale transito, prevederebbe un semplice "tocco" del chip al lettore ubicato sulla nave. Il credito potrebbe essere relativo a diverse compagnie sullo stesso chip, massimizzando così le possibilità di scelta dei residenti. In ultimo, non certo per campanilismo, ma per i benefici in termini di assistenza tecnica che ne deriverebbero, per una volta questa tecnologia è disponibile sul territorio, in una ditta tutta "elbana".


chip informatica

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