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Controcopertina: Quando le navi si prendevano al volo e si faceva il biglietto a bordo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 10 giugno 2007

Caro Sergio, approfitto come di consueto del tuo giornale (preziosa risorsa per chiunque abbia qualcosa da dire) per raccontare a te ed ai nostri concittadini Elbani un episodio accadutomi venerdì. Ritornando in auto da un breve viaggio a Livorno, ho trovato sul viale di accesso al porto di Piombino un fronte di addetti che mi informavano che non potevo accedere alle banchine di imbarco senza biglietto. Diligentemente mi sono recato nel parcheggio sottostante le biglietterie (completamente esaurito in quanto a posti) e ho mandato mia moglie a fare il sospirato biglietto, mentre io rimanevo in auto pronto a spostarmi in caso di bisogno. Mentre la aspettavo mi sono venute in mente le decine di volte in cui ho preso al volo la nave, facendo il biglietto a bordo (e credo che questo sia capitato ad ogni automobilista Elbano). Ho quindi chiesto ad una Signorina addetta alla vigilanza come avrei potuto, in caso di arrivo in extremis a Piombino, saltare sulla nave “al volo”. Con una certa alterigia la Signorina mi ha così risposto: “Ma i residenti li conoscono bene gli orari!” Io francamente non ho saputo risponderle. Attraverso il tuo giornale rivolgo quindi questo quesito ai Dirigenti dell’ Autorità Portuale: SE UN RESIDENTE ELBANO GIUNGE SUL PORTO A MENO DI CINQUE MINUTI DALLA PARTENZA DEL TRAGHETTO E NON HA QUINDI TEMPO DI RECARSI IN BIGLIETTERIA, CHE DEVE FARE?


Panasia Toremar Piombino

Panasia Toremar Piombino