L'Elba si sta dimostrando un vero e proprio scrigno delle biodiversità italiana, infatti questa volta la segnalazione di un nuovo animale valica i confini dell'arcipelago toscano: l'insetto fotografato, era fino a oggi ritenuto estraneo alla fauna italiana e la sua presenza – in base alla "Fauna Europea" di recente pubblicazione - era accertata solamente nella Francia meridionale, Spagna e Portogallo. Il Rhynocoris cuspidatus Ribaut 1921, questo è il nome dell'insetto fotografato da Ornella Casnati del direttivo di Legambiente Arcipelago Toscano, appartiene all'ordine degli Eterotteri (chiamati volgarmente cimici) e alla famiglia dei Reduviidae. Tra le cimici selvatiche è una delle specie più grandi della fauna italiana superando in lunghezza il centimetro e mezzo. Rhynocoris cuspidatus è un predatore di altri insetti che trafigge con un potente rostro. Ciò lo pone al vertice di una catena alimentare ed è dunque un elemento importante per la biodiversità dell'Arcipelago toscano. Ornella Casnati, collaboratrice del Parco Nazionale Arcipelago Toscano da 9 anni, non è nuova a queste scoperte: il suo paziente lavoro di ricerca nella flora e nella fauna dell'Elba, ha già dato risultati interessanti, segnalando specie di piante, farfalle e insetti del tutto nuovi per la flora e la fauna dell'Elba e altre ancora dovranno venire, visto i risultati di questi ultimi tempi. La determinazione si deve al ricercatore entomologo Paride Dioli, che ha eseguito accurate verifiche sul copioso materiale fotografico prodotto da Ornella Casnati, prima di confermarne la reale presenza. «Il Rhynocoris cuspidatus - spiega lo studioso – deve il suo nome ad una curiosa appendice a forma di cuspide nella capsula genitale del maschio e devo aggiungere che solo la caparbia volontà di Ornella Casnati, che è riuscita a fotografare alcuni esemplari da diverse angolature, mi ha permesso di vedere anche questo particolare quasi microscopico. Poi la colorazione del ventre di questa cimice, che è completamente nera, ha costituito una ulteriore confema. Un fatto è certo: non avrei mai immaginato che una cimice predatrice così vistosa e di grandi dimensioni, fosse riuscita a sfuggire alla vista di tanti appassionati che hanno visitato l'Elba dall'800 a oggi. Potrebbe infatti anche trattarsi di una colonizzazione più recente». Dioli ha già ha descritto due specie di Reduviidae nuove per la scienza, una mediterranea (Schidium palinuri Dioli, 1987, nella località omonima della Campania, poi trovata anche in Spagna) e una africana ( Katanga walterrossii Dioli, 1994) scoperta durante una campagna di ricerche scientifiche in Sierra Leone promossa dall'Accademia dei Lincei. E' autore di diverse monografie sugli Eterotteri del Monte Barro, del Delta del Po, del Ferrarese, del Friuli, delle brughiere e delle oasi xerotermiche prealpine in cui ha segnalato molte specie nuove o interessanti.
insetto cimice Rhynocoris cuspidatus