Al Presidente del PNAT Mario Tozzi: "Chi le scrive è un gruppo di professionisti che si trova in questo momento molto a disagio nei confronti dell’Ente che Lei rappresenta, la nostra figura professionale è quella di Guida ambientale escursionista, molti di noi hanno cominciato l’attività di accompagnamento sui sentieri delle isole dell’Arcipelago prima dell’istituzione dell’Ente Parco, cercando di trasformare un turismo solo balneare in “turismo sostenibile”, il “turista” in “viaggiatore”. In questi anni la nostra professione è stata sempre più apprezzata da un’ utenza più attenta ed interessata a conoscere tutti gli aspetti di questo nostro splendido territorio, tuttavia la nostra è una professione ancora legata ai flussi turistici stagionali, una professione che permette a pochi di vivere dignitosamente e che molti devono integrare con altri lavori. La nascita del parco ci ha trovato tra i suoi sostenitori più convinti e abbiamo sperato che questo “valore aggiunto“ del territorio potesse essere motivo di migliore valutazione anche del nostro lavoro. Ora siamo perplessi. L’abbiamo sentita parlare di rispetto dell’ambiente, parole molto belle, che condividiamo, soprattutto per il concetto di rispetto sul quale da sempre abbiamo puntato ed è per questo che lo chiediamo per il nostro lavoro. Durante gli anni passati, la fruizione turistica dell’isola di Pianosa ci ha dato l’opportunità di allungare considerevolmente la nostra stagione di lavoro, lo scorso anno hanno lavorato sull’isola di Pianosa una media di 8/10 guide al giorno con un picchi di 15 nelle giornate più affollate, quest’anno, questi posti di lavoro sono tutti in forse! La situazione aberrante creatasi con l’annullamento del bando ci getta nella più totale incertezza, non si discute qui la prerogativa dell’Ente a prendere decisioni in merito alla fruizione del suo territorio, tuttavia ci chiediamo se si è pensato ai posti di lavoro L’Ente può anche decidere di chiudere completamente l’isola alla fruizione turistica, ma dovrebbe deciderlo a gennaio, in modo da permetterci di trovare delle alternative di lavoro. Si parla ora di rifare un altro bando che sarebbe operativo dal 1 di luglio, ci chiediamo con quali guide pensiate di poterlo gestire dato che ognuno di noi sta cercando un altro lavoro? Questo modus operandi, tipico di molti enti pubblici, che ignorano le difficoltà e le incertezze con cui devono confrontarsi giornalmente coloro che scelgono per mantenersi l'iniziativa privata, è semplicemente offensivo oltre che dannoso. Rivendichiamo insieme a molti altri operatori economici il diritto ad avere da un'Amministrazione pubblica una risposta esaustiva entro tempi ragionevoli. Rispetto ai bandi precedenti, poi, il nuovo bando introduce delle novità a nostro avviso piuttosto discutibili; sarebbe interessante che qualcuno ci spiegasse perchè il " pacchetto" da 70 euro debba comprendere servizi come il pasto alla mensa gestita dalla Cooperativa San Giacomo, la visita della ex colonia penale in bus o carrozza ed escluda, invece, attività come la visita in mbk, in kayak o l'ancor più semplice trekking. Facendo dei rapidi calcoli è facile capire la difficoltà se non la totale impossibilità da parte di noi guide di offrire al pubblico tali servizi "aggiuntivi",considerata la già elevata onerosità del servizio di base e considerata anche la ristrettezza del tempo a disposizione dovuta alla altrettanto discutibile scelta delle "tre corse giornaliere". Lo scaglionamento infatti delle 250 persone porterà ad una riduzione del tempo a disposizione sull'isola. Se qualcuno di codesto Ente avesse avuto la sensibilità di consultarci avrebbe saputo quali sono i tempi necessari per certi tipi di servizi. Come già detto, il Parco ha la facoltà di decidere quello che preferisce, ma noi, come i 24 operai dell'ESAOM, abbiamo diritto a sapere se una parte vitale della nostra attività continuerà ad esistere o no, e, a saperlo non a stagione inoltrata. Non ostante alcuni di noi abbiano avuto dall’Ente il titolo altisonante di “Guida esclusiva del Parco”, e che molti di noi, abbiano fatto servizi guida sull’isola di Pianosa dal 1999, nessuno ha pensato di ascoltare il nostro parere su come debba essere gestito il turismo, su che cosa sia utile fare o non fare sull’isola, la sola cosa che l’Ente ci chiede e di “intrattenere” i visitatori che viaggiano con la Toremar, nemmeno fossimo vallette! Nessuno di noi si arroga il titolo di “esperto di Pianosa”, lasciamo ad altri questo onore, tuttavia siamo stati noi in questi anni a mediare tra una situazione di degrado sempre più evidente e i turisti, noi che con la nostra professionalità abbiamo fatto ripartire i visitatori con sentimenti di amore per l’Isola nonostante le zecche, l’abbandono e la spazzatura. Alla luce di quanto esposto siamo a chiedere quel rispetto che crediamo di esserci guadagnati sul campo e in quanto “parte integrante dell’ecosistema Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”! Le guide ambientali escursioniste Alice Colli, Alessandra Conti, Alessandra Contiero, Federica Ferrini, Giuseppe Giangregorio, Marzia Iodice, Stefano Luzzetti, Antonello Marchese, Roberto Miliani, Cinzia Oliva, Patrizia Pagnini, Emilio Paoletti, Massimiliano Retali, Franca Stampacchia, Cristina Sonni, Marisa Taglione, Carlo Trombetti, Rachele Vagelli, Daniele Zuccotti.
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