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A Sciambere della difesa del nipote

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 06 giugno 2007

Ho letto l'attacco dell'amico Giovanni Muti contro Elbareport e contro il giornalista Sergio Rossi. Per spirito di difesa verso la testata con la quale collaboro oltre che per amore di polemica, vorrei ancora una volta rispondere a Giovanni. Sergio certamente saprà rispondere a tono , io mi limito a riproporre un discorso che affrontai diversi giorni fa. Giovanni Muti, che chiamerò sempre così visto che chi si firma come un associazione essendone il solo esponente mi pare quantomeno megalomane, a suo stesso dire è sempre stato messo in disparte dalla stampa Elbana , dopo diversi momenti di gloria nel passato, con coraggiose polemiche ("ombre sul canale") gionalistiche e radiofoniche. Adesso torna in voga solo su alcune precise testate, che per mia testimonianza diretta, per anni lo hanno ignorato volutamente. Capisco la gioia di Giovanni nell'essere di nuovo alla ribalta, un po' come è successo a me, ma io al suo posto, come ebbi modo di dirgli a quattr'occhi, avrei il pesante sospetto di essere "usato", e che le mie battaglie diventassero quelle che altri non affrontano a viso aperto, per paura e per opportunismo, visto che hanno trovato chi gia'lo fa per loro, e gratis. Lascio a Giovanni la scelta di farsi usare come più gli piace, visto che è molto più esperto di me nel settore, ma che almeno nel farsi usare sia corretto. Elbareport è il primo giornale on line che leggono tutti, e non solo lui. Per temporaneita' ha le notizie più fresche almeno al momento della pubblicazione, visto che chi ci scrive lo fa tutta la notte, mentre altre testate concorrenti cominciano il loro "duro" lavoro intorno a mezzogiorno , e l'accusa di copiaggio credo sia da rivolgersi al contrario, se confrontiamo bene le storie e le vicende passate, umane e giornalistiche. Caro Giovanni, ti leggo sempre volentieri, ma mi intristisce vedere la tua penna usata da altri che non la sanno usare bene come te, e che non hanno lo stesso coraggio tuo. Mi sembri a volte un cavallo di razza tirato per la briglia (anzi per il foulard) da fantini scarsi che fanno correre il cavallo da solo, per paura di cadere. Spero che non ti offendi, ma io non so stare MUTI. Ciao dal tuo allievo Mauro (mauro) Caro Mauro, pubblico quello che hai scritto così come ho fatto con il pezzo di Alex, ma non entro minimamente nel merito di quanto affermi, e men che mai risponderò a tono o in distonia, non risponderò affatto. Il signore a cui ti rivolgi è libero di sbeffeggiare, insinuare, denigrare, falsare, adombrare, censire, reprimere, sparlare, giudicare, condannare di qui alla fine dei suoi giorni (purchè ovviamente ciò che produce non violi la legge), non avrà mai una risposta da parte mia.


meoni mauro

meoni mauro