Spesso la cultura non paga, o almeno eventi di grande significato culturale non riescono a coinvolgere consistenti presenze di pubblico. Comprendiamo la delusione dei relatori (vedi articolo del Tirreno di domenica 3 giugno u.s.) nel toccare con mano la scarsa partecipazione del pubblico al convegno e il disinteresse che si è reso manifesto. Sicuramente in sede di promozione e pubblicizzazione dell'evento si poteva fare di più e meglio, ma non crediamo che la totale responsabilità sia a carico dell'Agenzia per il Turismo dell'Arcipelago Toscano. Questa, attraverso il suo direttore, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, già dal dicembre, ha predisposto una programmazione degli eventi diretti e collaterali intorno al Maggio Napoleonico e per il progetto "Elba, Isola dell'Imperatore. Tutto quello che di solito viene fatto per pubblicizzare la conferenza è stato fatto e probabilmente, a sfavore hanno giocato una serie di elementi, tra cui, non secondaria, la concomitanza di altre iniziative. Il riferimento poi, secondo alcune dichiarazioni di stampa, alla gestione del traffico definita "pessima", appare fuori luogo. In quella giornata a Portoferraio si sono concentrate molte presenze per un mercato straordinario degli ambulanti, la giornata di pioggia, come succede di solito richiama a Portoferraio i turisti presenti sull'isola, e proprio in quel giorno è iniziato il periodo di vacanza legato alla Pentecoste che regolarmente vede incrementare notevolmente le presenze turistiche provenienti dalla Germania. Tutto ciò contribuisce ad intasare di auto la nostra città, come succede, d'altra parte nelle giornate di arrivi e partenze nelle aree portuali e limitrofe al porto. Il problema di fondo è che le auto aumentano di anno in anno. All'inizio degli anni '90 l'aumento annuo degli autoveicoli presenti sul pianeta era intorno ai 60 milioni, stime recenti indicano una media annua di oltre 120 milioni, tutto ciò riguarda anche noi, riguarda anche le nostre piccole isole; il problema si pone, in sostanza, anche in termini globali di modello di sviluppo. Aumentano le auto degli elbani (ora per ogni famiglia ci sono almeno due auto) aumentano le auto trasportate dalle navi in una assurda politica di trasporto che vede sempre più navi e sempre più grandi e capaci di trasportare auto. Di questo l'Amministrazione ne è perfettamente consapevole, come è consapevole, d'altro canto che Portoferraio sopporta l'impatto e il traffico in entrata e in uscita di tutta l'isola e di tutti i comuni dell'isola. E' perfettamente consapevole che la destinazione di Piazza Repubblica in futuro dovrebbe essere quella di una vera piazza, dei Giardinetti, come era. Infatti sulla base di tali consapevolezze l'amministrazione si sta organizzando per adottare preovvedimenti che raggiungano gli obiettivi di riduzione del traffico e soprattutto della creazione di un sistema di parcheggi e trasporti che sia alternativo all'uso dell'auto. Tutto questo non si fa con la bacchetta magica, in un contesto in cui esiste un tessuto commerciale che va difeso e valorizzato. E francamente sembra ormai fuori tempo e fuori luogo il riferimento, seppur ironico, alla chiusura insulare. Gli elbani, come tutti gli isolani, hanno le loro peculiari caratteristiche, forse erano un pò chiusi e provinciali ai tempi di Napoleone, ma oggi, nella condivisione delle esperienze storiche e sociali che hanno attraversato i territori insulari, questi riferimenti che spesso vengono da soloni alloctoni, rappresentano solo slogan, magari d'effetto, ma privi di significato. L’Assessore Marino Garfagnoli Prendiamo atto della replica dell'assessore alla cultura e all'ambiente, precisando soltanto che lo scrittore e cittadino onorario di Portoferraio, Ernesto Ferrero, nel giudicare la gestione del traffico non ha fatto riferimento al particolare giorno del convegno, e cioè sabato scorso, in cui l'accesso verso il centro storico era chiuso per il mercato (e quindi più in linea con i suoi convincimenti), ma si riferiva all'argomento in maniera più generalizzata. D'altronde lo scrittore frequenta abitualmente l'Elba dal 1961, di certo avrà maturato una prospettiva più ampia ed una conoscenza molto approfondita e critica di ciò che si intende per insularità. Per il resto è molto difficile che il premio Strega, che rappresenta ancora una garanzia di effettiva qualità per i lettori, venga assegnato ai confezionatori di slogan privi di significato. Per necessità di spazio avevo omesso negli articoli del Tirreno ed Elbareport il suo eccezionale curriculum, tra le tante cose spiccano le collaborazioni con intellettuali come Elio Vittorini, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Norberto Bobbio, Massimo Mila, Franco Venturi, Giulio Bollati. Ha curato il Dialogo tra Primo Levi e Tullio Regge (1984) ed è traduttore di Céline e Flaubert. Magari ogni tanto incassiamo le critiche con umiltà e serenità, soprattutto quando provengono da personaggi di spessore che non hanno fini speculativi (Ferrero non possiede neppure una casa all'Elba), e facciamone tesoro. Elena Maestrini
piazza della repubblica pf centro storico