I malati di asciamberite, quelli che di solito per prima cosa si fiondano su questa rubrica di Elbareport, saranno purtroppo costretti a qualche passo indietro verso l’articolo “Tecnologia Palmare”, in cui si tratta di meraviglioso palmizio in pura plastica posto ad ornare le plaghe dello Stiopparello vieppiù funzionale ed elegante mascheratura di un’antenna. Dopo aver visto alla prova il genio del mascheratore il suo raffinatissimo gusto, ci siamo scatenati a pensare ad altre possibili soluzioni mascheratorie delle antenne ne proponiamo alcune: Simil-maxi-sfilatino dell’artezza di m. 12 da porre nelle pertinenze fornaie del Vicesigaro; Batteria di 3 civette dell’altezza di m. 8 da piazzare a Carpani, Località antiche Saline, e Piazza Pietri in corrispondenza dei supermercati, con un tocco di realismo ogni quindici minuti i volatili dovrebbero emettere (opportunamente amplificato) il loro richiamo: “tuttomio! tuttomio!” (Assessore Fratti non si scaldi sono solo pensierini innocentini); Lecca-lecca di m. 4.50 da piazzare fuori della finestra di una una stanza del Palazzo della Biscotteria che sarà vinto (insieme ad un incentivo economico da favola) dal dipendente che canterà con più passione: “Sono lo scendiletto su cui cammini tuuuuuuuuu” davanti ad un busto del Sindaco realizzato in Grolit (sbraciolabimbi delle Ghiaie); Mazzo di carciofoni (ciascuno m. 3.50) da disporre nell’ampia e spesso deserta sala dei DS portoferraiesi; Simil opera d’arte in forma di doppio attaccapanni vetroso m. 3 circa da porre alla radice del Molo Gallo (cazzo c’è già! Scartato!); Finto monumento “Consigliere Ageniale Pensante” m. 8.50 da porre sulla torre di Passanante che scruta verso la sede della Polipo de Polipi con le ciglia aggrottate, la mascella un poco contratta il busto eretto, i glutei tesi che par dire: “Me lo sento sdrucciola’ tra le mele !”. Chiaro che ci sarebbero i soliti passatisti, ecologisti, comunisti e stalinisti che protesterebbero contro questi simboli innegabili di progresso, qualcuno minaccerebbe pure di chiedere l’intervento della Soprintendenza! Lo farebbe il tapino senza sapere che noi avremmo già provveduto a verniciare il tutto di un bel rosa antico (anche le civette e lo sfilatino) ottenendo il giusto plauso e l’approvazione di chi vigila indefesso e pugna (beh qualche volta un po’ meno… pugnetta) perché il sacro suolo elbano non ospiti brutture.