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Controcopertina: Il punto di vista di A.N.:Unica area marina protetta dell'Arcipelago

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 03 giugno 2007

Qui di seguito elenchiamo un sintetico decalogo che rappresenta, secondo i vertici di Alleanza Nazionale, le linee guida per una corretta e condivisa impostazione da seguire per l’istituzione dell’AMP. 1) L’Area Marina Protetta dell’Elba dovrà nascere insieme a quella di tutte le Isole dell’Arcipelago. E’ impensabile che Pianosa non ne debba far parte come è impensabile di continuare, oggi, a lasciare sulle altre isole e in particolare a Capraia, Giannutri, Gorgona ma anche Montecristo, i penalizzanti vincoli attuali che non sono altro che quelli previsti nel 1996 dal Decreto istitutivo del Parco Nazionale. La futura AMP dovrà necessariamente comprendere tutte e sette le isole dell’Arcipelago. Solo così sarà possibile individuare una virtuosa perimetrazione e una zonazione che siano coerenti con le aspettative ma anche con i desiderata di tutti i soggetti che saranno interessati dall’introduzione di una nuova regolamentazione del nostro mare. 2) Nessuna zona A dovrà essere prevista all’Elba, la più importante isola sia dal punto di vista antropologico che socio-economico. 3) Le zone B dovranno essere circoscritte a poche e delimitate situazioni. 4) All’interno della perimetrazione, sempre per l’Elba, dovranno prevalere per la quasi totalità solo le zone C. 5) Le zone D sperimentali potranno interessare tutto il mare prospiciente l’Isola. 6) E’ importante che la pesca subacquea sia riconosciuta come uno sport e una attività tradizionale propria di tutti gli isolani dell’Arcipelago; per cui, nella pianificazione della perimetrazione dell’AMP, dovrà essere tenuta in grande considerazione questa esigenza della nostra popolazione evitando così di commettere gli stessi errori che sono stati fatti con l’introduzione del Parco Nazionale a terra nel quale la tradizionale attività venatoria degli isolani non è stata minimamente tutelata. 7) La perimetrazione e zonazione prodotta dagli uffici tecnici del Ministero non può, oggi come allora, che essere considerata solo uno studio scientifico che dovrà assolutamente essere interfacciato con le esigenze sociali, economiche e politiche del territorio. 8) Il futuro Decreto istitutivo dell’AMP dovrà entrare minuziosamente nel merito di quello che sarà vietato e di quello che sarà consentito. Questo era già stato fatto con la bozza di Decreto, alle cui norme ci rifacciamo e che riteniamo irrinunciabili, già predisposto dal Parco insieme al Ministero nella passata legislatura. E’ del resto impensabile demandare a futuri regolamenti una disciplina che dovrà tutelare da subito chi vive, chi pesca, chi ha una abitazione e chi viene in vacanza sulle nostre isole. E’ da quella bozza di Decreto che bisogna partire per raggiungere un obiettivo che dovrà essere condiviso con e dagli elbani. 9) Il progetto finalizzato all’istituzione dell’AMP deve prevedere una fase interlocutoria e preparatoria all’assunzione della procedura formale attraverso un percorso “dal basso” che coinvolga gli elbani non solo da semplici spettatori, come invece si è fatto finora. 10) Se il percorso istitutivo non dovesse essere partecipato ma soprattutto non dovesse essere condiviso, allora sarà necessario che venga fatta un referendum consultivo della popolazione affinchè i cittadini di tutte le isole possano dire la loro su provvedimenti che se troppo restrittivi o comunque sbagliati potrebbero penalizzare il loro futuro. Questo chiediamo e chiederemo ai Sindaci e in particolare a quelli a noi più vicini, dato che nessuna comunità ha dato loro il mandato di istituire un’Area Marina Protetta nel nostro mare.


montecristo pianosa aereo

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