Gorgona: la scala nella roccia ed il "solarium"- Forestale indaga su presunti abusi

E' il lembo di parco più a nord, quello che consente al comune di Livorno, al cui territorio appartiene, di potersi fregiare non solo del titolo di "marino" ma pure di quello di "insulare". In questo gioiellino i Forestali del CTA (il braccio armato del Parco Nazionale) hanno trovato qualcosa che in parco proprio non ci deve stare: lo si scopre leggendo una notizia dell'ANSA di venerdì 1° Giugno stranamente considerata poco dagli organi di informazione: "Una scogliera spianata - si legge nella nota - servita da una scaletta che, dal molo raggiunge il mare, e una doccia sulla spiaggia ricavata con un muretto a secco". Sarebbe quindi stato realizzato non si capisce bene per quale utenza nell'isola-carcere un vero e proprio "solarium" ma l'agenzia prosegue: Su queste e altre opere comparse improvvisamente all'isola di Gorgona, nei pressi del muraglione che lambisce il porticciolo, sta indagando il Corpo Forestale dello Stato che ha effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo dopo avere ricevuto precise segnalazioni". Della vicenda - specifica il dispaccio - e' anche stata informata la procura livornese che attende l'esito degli accertamenti. Gli agenti del Corpo forestale dello Stato, inviati sul posto dal Parco dell'Arcipelago Toscano, hanno ora il compito di appurare se si tratta di opere abusive o se invece (ma l'ipotesi ci pare assai remota) siano state effettuate in seguito ad autorizzazioni ben precise". E per riuscire a capire chi può e deve autorizzare sull'isola la nota spiega la sovrapposizione delle competenze: Gorgona è in gran parte occupata da una colonia penale agricola, e per questo sotto l'Amministrazione Penitenziaria del Ministero di Grazia e Giustizia, fa parte (come detto) del territorio comunale livornese, ed è per intero ricadente entro i confini del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Il Corpo Forestale dello Stato ha effettuato rilievi fotografici e acquisito la documentazione cartacea, oltre ad aver preso dirette informazioni in loco. Tra gli accertamenti in corso vi e' anche quello riguardante il presunto utilizzo non autorizzato di detenuti per la realizzazione di queste opere, un fatto che, se verificato come reale, aggraverebbe, e non di poco, la vicenda.

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