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L’ombra dello sgombero forzato sul canile

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 18 ottobre 2002

Il comune di Portoferraio emetterà entro 48 ore l’ordinanza di sgombero del canile. E’ questa la decisione presa dalla Conferenza dei Sindaci dopo una mattinata di consultazioni, e dopo un precedente consiglio comunale portoferraiese che aveva visto le due parti, giunta e opposizione, rimanere arroccate su posizioni lontanissime. Nella mattinata di venerdì 18 ottobre al picchetto di ragazzi che già presidiava il canile di Via Manganaro dalla sera precedente si aggiungevano genitori, insegnanti, passanti; la piccola folla (neanche tanto piccola) si concentrava sia davanti che dietro i cancelli per manifestare il proprio no alla chiusura di uno spazio sociale che ha reso per anni, in colpevole assenza di iniziativa delle istituzioni deputate a svolgerlo dalle leggi della Repubblica Italiana, un servizio a tutta la comunità. La tensione è palpabile, durante la mattinata cresceva sempre di più il numero di quelli che passavano gli ingressi già pronti ad essere serrati con catene. L’intenzione di resistere passivamente allo sgombero è più che dichiarata; fuori dei cancelli per creare difficoltà all’avvicinamento di mezzi (indispensabili per l’evacuazione degli animali) sono stati piazzati ingombranti elettrodomestici, sono state parcheggiate auto che costringono a fare lo slalom e passare uno alla volta per accedere all’area recintata. I Ragazzi del Canile non paiono avere intenzione alcuna di mollare, per loro il mtrasferimento in continente dei loro ospiti equivale ad una deportazione, ci sperano ancora in una soluzione positiva. Ma per il Sindaco Ageno il provvedimento di sgombero è ineluttabile: “Nel caso questo non venisse fatto sarebbe il Comune ad incorrere nel reato di omissione di atti d’ufficio che gli sarebbe contestato dalle forze dell’ordine a causa della violazione di norme igienico-sanitarie, alle quali, vista la mia professione, sono, peraltro, molto sensibile. Inoltre – continua il primo cittadino portoferraiese - ci sarebbe la possiblità di una ulteriore denuncia dei NAS che, in questo caso, coinvolgerebbe anche altre amministrazioni comunali. Sono profondamente amareggiato per la situazione che stiamo vivendo, ho raccomandato ai ragazzi di usare il massimo buon senso, tale da evitare ripercussioni negative per le persone impegnate nell’attività di volontariato. La prospettiva del canile a S. Martino resta, - conclude Giovanni Ageno - non c’è stata nessuna interruzione dell’iter della pratica relativa alla realizzazione della struttura comprensoriale . Quello che non può essere accettato è la richiesta del provvedimento di urgenza con il quale si andrebbe alla realizzazione, ancora a S. Martino, di una struttura provvisoria per la quale non ci sarebbero neppure i tempi tecnici per l’approvazione.” Con l’ordine di sgombero non arriverà quindi altra proposta da parte delle autorità se non quella di trasferire i cani in continente, a Cecina, senza tenere conto delle precarie condizioni di alcuni animali addirittura paralizzati. Per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie il canile ci risulta essere una struttura vetusta, ma che il lavoro dei volontari ha reso, nella parte destinata agli animali, assolutamente decorosa e inappuntabile per pulizia e organizzazione. Intanto i ragazzi, in stato di mobilitazione, tanno facendo il punto della crisi, e approntando un calendario per i turni di sorveglianza del canile, anche se verranno a portare via i “loro” ospiti resisteranno fino all’ultimo minuto accanto a quegli animali sfortunati a cui hanno dedicato un mare di tempo, sacrifici personali ed un impegno civile che andrebbe premiato con un encomio.


portoferraio canile occupazione

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portoferraio canile gabbie

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