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A SCiambere delle parentele

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 30 maggio 2007

Una chiamata al cellulare, sul diplay appare un numero che non conosco sento qualcuno dall'altra parte ma la conversazione cade subito dopo. Di solito quando ciò accade per cortesia io richiamo e lo faccio anche in questo caso, il mio interlocutore stavolta prende coraggio e dice: "Senti ... so' anche tu' parente e te lo voglio di' davanti a tutta la mi' famiglia ... e te lo voglio di' davanti a tutta la mi' famiglia.." Cosa avrà mai di tanto importante da dirmi da ripetere così solennemente di essere in presenza dei congiunti è condensato in un rapido farfuglìo che decrittiamo come: ".. prendevate pel culo ma a forza di prendere per culo lo avete preso nel ..". Lui, o altro intervenuto, nella fretta di chiudere la comunicazione lasciano l'ultimo "culo" incompiuto, non trasmesso. Non ho la minima idea di chi sia questo raffinato signore, né può aiutarmi più di tanto l'ammissione di consanguineità, visto che sono l'ultimo figlio della settima figlia (quinta di secondo letto) di Domenico Lupi detto "Bampa", che da sola una delle mie zie me ne aveva sfornati 13 di cugini, e che l'antica (positiva) consuetudine dei marcianesi di considerare "parenti" anche i cugini di terzo grado, allarga la cerchia dei potenziali telefonatori ad un paio di centinaia di persone e passa. Non so dunque chi sia, ma visto che mi legge, ho deciso di usare questo mezzo (per me più economico) per rispondergli. Caro Cugio Immagino che con la tua cortese telefonata tu volessi riferirti alle vicende elettorali marinesi che hanno avuto un risultato non molto positivo per la lista che avrei preferito vincesse. Vedi caro cugio, chi mi conosce da più tempo sa benissimo che ho accolto i risultati elettorali, anche quando ero parte in causa e non un semplice cronista esterno, sempre con molto equilibrio, mai esaltandomi quando si vinceva, mai deprimendomi quando si perdeva. Perché, caro cugio, fortunatamente la politica non è un combattimento tra gladiatori, non è un duello a revolverate; alla fine delle elezioni non ci sono morti da portare via, la politica è confronto di idee e le vittorie sono sempre temporanee, perché poco dopo ci si riconfronta, si rivota etc. La "fine" metafora che hai usato, caro cugio, non si addice alla politica (non si addice in verità a nessun discorso civile) come dovrebbe esercitarsi. Forse caro cugio l'espressione "prenderlo del culo" si addice alla tua visione del mondo: diviso in mettinculi e piglianculi, in furbi sodomizzatori e vittime sodomizzate e tu ovviamente ti senti orgogliosamente tra coloro che "lo mettono". Ora, caro cugio, che non so chi sei e continuerò a non saperlo vivendo benissimo, perché mi hai telefonato? Per sentirti importante? Per sentirti "ganzo"? Per far vedere ai tuoi figli come si fa politica? Non me ne vorrai se ti saluto con una riflessione tanto scontata da sconfinare nel luogo comune: i coniugi, gli amanti, gli amici, ciascuno se li sceglie, i parenti no quelli uno se li ritrova, immutabili, e quando ha modo di scoprire che uno di loro è un povero di spirito, una favetta tonchiata .. pazienza.


cellulare telefonino

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