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La Confesercenti va in Regione per il Caro-Traghetti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 27 maggio 2007

Per l’economia turistica dell’isola non si può prescindere da una attività di collegamenti marittimi efficienti e soprattutto concorrenziali. Lasciando ad altri il compito di vigilare sul primo aspetto riteniamo di dover lamentare svariate situazione di sofferenza sull’aspetto concorrenziale dei servizi forniti, delle politiche commerciali, della trasparenza delle tariffe e soprattutto sull’effettiva esistenza di un regime di concorrenza tra le compagnie marittime. Naturalmente le considerazioni di seguito riportate originano dal punto di osservazione delle imprese turistiche elbane che devono quindi tenere presenti le necessità dell’economia turistica elbana e il rispetto del cliente turista. La situazione attuale dei collegamenti marittimi per l’Isola d’Elba vede due compagnie: la compagnia privata Moby Lines e la compagnia pubblica To.re.mar (appartenente al gruppo Tirrenia così come le consorelle Caremar, Saremar e Siremar). La prima grazie ad una attenta e dimanica politica commerciale ha saputo crescere con la crescita del turismo elbano incrementando sia i mezzi della flotta che la capacità di trasporto conquistando quote di mercato all’antagonista Toremar. A tale proposito giova ricordare che la necessità di poter trasportare un maggior numero di passeggeri ed automezzi è una necessità fisiologica determinata non dalla crescita della ricettività elbana quanto dalla diminuzione della permanenza media dei turisti negli anni che ha portato inevitabilmente ad un uso più intensivo dei traghetti. La Toremar ha invece mantenuto pressoché invariate la propria politica commerciale e la propria flotta negli ultimi dieci anni porgendo il fianco in maniera palesemente autolesionista agli attacchi della concorrenza e risultando sempre meno efficace, perdendo quote di mercato e lasciando campo libero alla concorrente. Agli occhi di una utenza prettamente turistica quindi, i collegamenti marittimi sono in un regime quasi monopolistico e comunque di mancanza di concorrenza. Ma vediamo le motivazioni. Visto dagli occhi dei professionisti del turismo (tour operators e agenzie di viaggi) la politica commerciale di Moby lines fornisce tutti i mezzi per una agevole vendita in quanto concede alcuni strumenti essenziali: 1. posti riservati sulle varie corse fino a pochi giorni prima della partenza 2. commissioni d’intermediazione adeguate che permettono ai tour operator di rivendere alle agenzie dettaglianti 3. dinamismo nella gestione della disponibilità sulle date calde della stagione con forte propensione all’apertura di corse straordinarie sia durante il giorno che nelle ore notturne. Questi strumenti non vengono messi a disposizione da Toremar nonostante le insistenti richieste; in particolare le commissioni di intermediazione sono circa dimezzate rispetto a quelle concesse da Moby Lines, decretando di fatto da parte dei tour operator, non per lucro ma per necessità di retribuzione della rete di vendita agenziale, una decisa e inevitabile scelta della compagnia di navigazione partner privilegiata. La propensione all’apertura di corse straordinarie da parte di Moby Lines nelle date calde è poi una delle strategie vincenti in quanto oltre a fornire il trasporto senza il quale molti clienti non potrebbero giungere nelle strutture ricettive prenotate a causa del “tutto esaurito” sulle corse regolari di entrambe le compagnie, rappresenta una grande possibilità di vendita a tariffe massime che ovviamente Moby Lines non si lascia scappare Indipendentemente che la tariffazione di Moby Lines, mutuata dal settore aereo, possa personalmente piacere o meno, va tenuto conto che ha portato sicuri risultati di riempimento delle corse Moby Lines da parte della clientela attratta dalla tariffa promozionale “Auto a 1 euro”. Toremar, al di fuori di una piccola differenziazione tariffaria per alcune date calde, non effettua nessun tipo di promozione simile a quella “Auto a 1 euro” sebbene Moby Lines la proponga ormai da diverse stagioni con successo. La cosa appare particolarmente inspiegabile dal momento che su altre tratte gestite dal gruppo Tirrenia viene invece regolarmente praticata. Viene infatti praticata una offerta di posti auto a partire da 1 euro, su tutte le corse tra Genova e Porto Torres tutti i giorni tra il 1° giugno ed il 30 settembre e quella di posti auto a partire da 5 euro in vigore sui collegamenti tra Genova ed Olbia, tra Civitavecchia ed Olbia, tra Roma/Fiumicino e Golfo Aranci e tra Napoli e Palermo. Altri due aspetti a ns. avviso negativi della politica aziendale Toremar sono . l’applicazione della voce prevendita e un ipotetico contingentamento dei posti auto a favore della bigliettazione sul porto. Prevendita L’emissione dei biglietti in data antecedente a quella del passaggio, viene penalizzata con l’applicazione della prevendita, pari al 10% del costo del biglietto. Tale azione contrasta con un concetto che è sempre più apprezzato nel settore turistico, prima prenoti meno paghi, fra l’altro la prenotazione in anticipo assicura alla compagnia di navigazione una migliore pianificazione dell’attività. Inoltre questa “tassa” viene applicata anche ai residenti, favorendo in questo modo, le due biglietterie sul porto a danno degli altri operatori presenti sul territorio. Contingente posti Le agenzie di viaggi lamentano con sempre maggiore frequenza il fatto che in alcune date della stagione non si riesce a bigliettare da terminale, mentre in realtà le navi partono con un terzo o addirittura mezzo garage vuoto. L’unica spiegazione a questo fenomeno sembra essere il congelamento di posti auto per favorire l’emissione del biglietto sul porto di partenza. Sempre le agenzie dell’isola lamentano a tale proposito un danno di immagine, in quanto il cliente che non è riuscito a bigliettare con Toremar e quindi costretto ad acquistare Moby a tariffa più elevata, una volta constatato di persona la disponibilità del traghetto Toremar che avrebbe voluto prendere, pensa di essere stato raggirato dall’agenzia di viaggio. Questa sensazione, legittima, danneggia non solo il singolo operatore turistico ma l’intera isola. In generale Moby Lines si dimostra sempre pronta a cogliere opportunità commerciali che possano assicurare all’azienda possibilità d’incremento di quote di mercato e di utili mantenendo attività continua di comunicazione con la rete di vendita. Appare dunque evidente che Toremar non rappresenta un concorrente per Moby Lines ma, almeno per quanto concerne il periodo della stagione turistica, non più che un comprimario sulla scena del mercato, producendo di fatto gli effetti che descriviamo di seguito: 1. Moby Lines approfitta della propria forza per imporre costi accessori alla tariffa facendo di fatto crescere in maniera smisurata il prezzo del biglietto. Questo appare evidente soprattutto nel caso di tariffa “Auto a 1 euro”, in cui nei fatti il prezzo finale del biglietto raddoppia per effetto di competenze Moby Lines estranee alla tariffa. In particolare appare eccessivo e improprio l’utilizzo del “supplemento carburante” che per la stagione 2007 è stato applicato sin dal primo giorno di vendite, tanto da comparire perfino sul listino ufficiale Moby Lines pubblicato sin da dicembre 2006, 2. rappresentando di fatto una parte importante del costo del biglietto sottratta alla parte tariffaria pubblicizzata. Risulta inoltre di difficile spiegazione il ricorso al supplemento carburante nella stagione 2007 quando di fatto il prezzo del petrolio appare pressoché invariato rispetto alla scorsa stagione. 3. Il prezzo finale del biglietto di andata e ritorno per le date calde ha raggiunto prezzi sproporzionati tenendo conto che si tratta di una navigazione di 60 minuti. A titolo esemplificativo un biglietto di andata e ritorno per una piccola auto e due passeggeri può costare € 182,00 (lo stesso vale anche per Toremar) mentre per le identiche date la stessa auto con due passeggeri, sempre con Moby Lines sulla tratta Livorno-Olbia e ritorno costa al massimo € 501,70 per sette ore di navigazione (14 per andata e ritorno) e cioè un costo orario di ben € 91,00 sulla tratta Piombino-Elba contro un costo orario di € 36,00 sulla tratta Livorno-Olbia. Il confronto è ancora più evidente sulla linea Piombino-Olbia, dove sempre con Moby Lines la stessa auto con due persone viene a costare € 324,30 per 6,30 ore di navigazione (13 andata e ritorno) con un costo orario che scende addirittura a € 25,00 contro i 91,00 euro per l’Elba. 4. Per effetto della politica dei supplementi e a causa della tariffazione dinamica (variazione della distribuzione dei posti sulle navi disponibili alle varie tariffe) a fronte di un apparente mantenimento dei prezzi negli anni, si è invece verificato un notevole aumento generale dei prezzi tale che è molto frequente incappare nella tariffa massima. 5. Queste tre problematiche hanno fatto si che le lamentele da parte della clientela sul prezzo dei traghetti abbiano raggiunto un livello preoccupante determinando un forte deterrente alla scelta dell’Elba come destinazione turistica. 6. Situazione paradossale di dipendenza dell’economia elbana nei confronti di Moby Lines ma che al tempo stesso rappresenta un forte fattore di criticità per la stessa determinando una forte precarietà del turismo elbano. 7. Situazione paradossale in cui una famiglia in vacanza all’Elba può spendere di più di traghettamento dell’auto piuttosto che di soggiorno, specialmente in bassa stagione, in cui la permanenza media è notevolmente al di sotto della settimana e i prezzi del soggiorno sono ai minimi stagionali. 8. Situazioni anticoncorrenziali identificabili come attività di cartello da parte di Moby Lines come nel caso dell’immediato adeguamento (verso l’alto e della stessa entità) dei “diritti e supplementi” effettuato da Moby Lines appena due ore dopo che Toremar nell’aprile del 2006 e del 2007, aveva applicato un correttivo come “supplemento carburante”. Per porre rimedio a questa situazione occorre secondo noi: 1. rendendo più competitiva Toremar e dotandola di idee e politiche commerciali per misurarsi alla pari con Moby Lines e rendendola ugualmente appetibile anche dagli operatori professionali del turismo. 2. imponendo chiarezza sulle tariffe di traghettamento di Moby Lines magari estendendo l’area di applicazione del Decreto Bersani sulla trasparenza delle tariffe aeree. 3. favorendo (e non ostacolando come è stato fatto fin’ora) l’ingresso sulla linea di una terza compagnia di navigazione. 4. favorendo l’ingresso nella compagine societaria della Toremar di imprese turistiche elbane, enti locali e associazioni di categoria al fine di poter entrare nel merito delle scelte commerciali, tariffarie e gestionali.


traghetto Toremar

traghetto Toremar