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Speciale spiagge: interventi e proposte

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 03 giugno 2003

Elba: Spiagge più pulite con la spesa dei milanesi Sul Corriere della Sera è uscito un articolo titolato “ELBA , SPIAGGE PIU’ PULITE CON LA SPESA DEI MILANESI” di cui riportiamo qui di seguito il testo: I negozi della catena “Canadian” , dedicati al viaggio ed alla attività all’aperto devolveranno parte dei proventi delle vendite della t-shirt rossa “Sea Level for Lifeguard” per la pulizia, la salvaguardia e la valorizzazione delle spiagge di Campo nell’Elba. Per lanciare la campagna di sensibilizzazione a favore dell’ambiente e della pulizia degli arenili (la magietta è indossata solo da chi abbia conseguito il brevetto di salvataggio), questa sera, a partire dalle 17, nelle vetrine dei negozi di Via S.Giovanni sul Muro, Via Canonica, Via S.Nicolao e Piazza Wagner , si terrà un aperitivo dedicato all’Isola d’Elba. Verdi: pessime condizioni, e le istituzioni locali latitano... Bene hanno fatto i Verdi , a livello nazionale, a sollevare la questione delle spiagge , del loro essere pubbliche e del loro valore: di questo si tratta e non di un attacco ai concessionari. Occorre infatti sapere che vi sono proposte legislative che prevedono la privatizzazione degli arenili.. Bene hanno fatto la Confesercenti del Tirreno , con l' Associazione dei Balneari, a legare la questione degli affitti delle concessioni alla certezza e durata delle stesse e quindi ai servizi che un paese civile dovrebbe realizzare sulle spiagge: ci vuole però un progetto e chi ne controlla l' attuazione. Tutti sappiamo qual è lo stato delle spiagge libere dell' Elba; es. quella di Norsi nell' ultimo ponte : abbastanza sporca e abbastanza affollata, due bar e nessun servizio igienico. Esigenze fisiologiche dove capita : ci si meraviglia che tolgono le bandiere blu? C' è da meravigliarsi che le abbiano date in passato! Luglio e agosto sarà così per tutte le spiagge libere dell' isola , con i rischi di infezioni anche gravi, oltre l' indecoroso spettacolo delle dune ridotte a cloache; interessa la questione all' Asl? A chi sta elaborando (da vent'anni) il piano spiagge? Ai Comuni? Agli operatori che hanno solo da guadagnare da un ambiente pulito? Si potrebbe investire lì qualche soldino europeo? Evidente che occorre unire le forze per ottenere qualche risultato. Servirebbe forse un tavolo, una commissione , per districarsi nel ginepraio dei demani e capire cosa può essere portato in capo ai Comuni rapidamente: parliamo di migliaia di miliardi di immobili e di chiarezza nelle competenze ( e quindi nelle reponsabilità ) . Per le spiagge sono gli operatori ad avere capito per primi l' esigenza di unirsi e progettare un futuro: è chiaro che di fronte a certezza e durata di una concessione , o di una licenza di ristoro si sarà anche disponibili ad investire ( casomai assieme a risorse europee) per servizi irrinunciabili e a pagare un giusto prezzo per le concessioni. A latitare , ancora una volta, le Istituzioni Locali. Verdi Arcipelago Toscano Il "commercio virtuoso" per la pulizia delle spiagge Sono stato messo al corrente dell'Ansa dei Verdi sulle tariffe degli arenili mentre ero a pranzo con un mio fornitore al quale stavo chiedendo un contributo simbolico per finanziare un mio piccolo progetto per aiutare economicamnete i consorzi che cercano di tenere pulite le spiagge libere dell'Elba. Leggo oggi il srvizio su Il Tirreno e ricevo via mail un comunicato stampa dei Verdi dell'Isola d'Elba: Il problema è come dotare di servizi le spiagge elbane, tenerle pulite e renderle presentabili ai nostri ospiti estivi. Ma per tenere pulita una spiaggia l'unica soluzione è la privatizzazione? Esistono forse altre vie che possano garantire pulizia e libera fruizione degli arenili? Gli Enti Locali cosa sono disposti a fare? In tutta la costa Toscana è grande la polemica tra sindaci di tutti i colori e opposizioni di ogni colore, è evidente che qualcosa non andava ma che il rimedio proposto del "Turismo superorganizzato" non a tutti piaccia. Purtroppo la pulizia delle spiagge e la loro organizazione sembra non interessare molti operatori economici locali, interessarsene significherebbe dover magari versare una quota di partecipazione di qualche centinaio di euro ai vari consorzi che operano sulle spiagge elbane. Da quelle spiagge, che devono essere pulite ma che nessuno vuole aiutare a tenere pulite, campano tutte le imprese elbane: la grande distribuzione con i suoi supermercati, le compagnie di navigazione, le banche, gli ambulanti dei mercati, gli ambulanti dei mercatini serali, i professionisti locali, i consulenti esterni di imprese pubbliche e private ecc... Il mio è un progetto di "commercio virtuoso" che penso possa dare i suoi piccoli frutti e che può essere duplicato da qualsiasi piccola o grande attività presente sull'Elba. Ho già ottenuto l'assenso per un contributo economico da parte della Canadian di Milano, l'azienda proprietaria del nome dei miei negozi. Ho chiesto ieri un aiuto a un altro mio fornitore, devo presentare un documento che invierà alla casa madre in America, lo scopo è quello di poter ottenere una percentuale di sconto da girare ai consorzi che puliscono le spiagge. E' un'azienda strana la Fisher Pen, Paul Fisher, è un dinamico presidente di 89 anni, è un democratico, un convinto ambientalista e si preoccupa particolarmente delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti, è l'uomo che nel 1965 inventò l'originale penna che è ancora usata dagli astronauti perchè scrive in tutte le condizioni d'uso (nel vuoto e sotto l'acqua!). La penna che è stata sulla Luna aiuterà a tenere pulite le spiagge di Campo! Per il 2003 sto ottenendo l'assenso di alcune aziende a sottoscrivere una piccola quota del consorzio che pulisce le spiagge di Campo. L'obbiettivo è quello di ottenere contributi più cospicui per il 2004, anche per il territorio di Marciana, anzi la partecipazione da parte dei miei fornitori a questo progetto di "commercio virtuoso" sarà un elemento per giudicarli come miei partner commerciali per il futuro: un fornitore sarà da me valutato non solo per i termini di pagamento, consegne puntuali, servizio, cortesia o per la qualità della merce, da oggi valuterò i miei fornitori anche dalla partecipazione a questo progetto ancora in fase embrionale. Vendo abbigliamento per trekking, surf e semplicemente per stare in spiaggia... finchè c'è ambiente ci sarà modo di fare affari per me e la mia azienda, potrò pagare gli stipendi ai dipendenti e l'affitto ai proprietari degli immobili dove svolgo le mie attività. Lo scopo del mio lavoro è la produzione di un profitto... ma quel profitto è strettamente legato dalla natura di quest'isola. Per i mei fornitori sarò un buon cliente fino a quando ci sarà turismo e il turismo c'è grazie alla bellezza dell'isola. Per ogni piccolo imprenditore elbano dare 200 euro per la pulizia della spiaggia non mi sembra poi così oneroso. Se questo sistema di "commercio virtuoso" venisse adottato anche dalla grande distribuzione o dagli albergatori o ristoratori con alcuni loro fornitori si potrebbero raccogliere migliaia di euro per la conservazione di spiagge, monumenti e sentieri. Pensiamo a quanti gelati o bibite vengano vendute sulle nostre spiagge...se domani scomparissero le spiagge scomparirebbe il faturato di bibite e gelati. Ma non solo quelli. Quante pinne e maschere vengono vendute sull'Elba? Quanti sandali? Quante cartoline? Lampadine? Giornali e riviste? Libri? Benzine? L'elenco è infinito. Qualcuno vedrà in questa operazione le buone vecchie linee guida del progetto Elbambiente. E' proprio così. L'augurio è che un programma del genere possa di nuovo essere messo in pratica. Gli sponsor di fama internazionale non mancherebbero di certo, per loro investire 30.000 euro in "ambiente" equivale a pubblicità con l'Elba come "testimonial". (30.000 euro è il costo di un passaggio televisivo di 30" in prima serata su RAI 1 o Canale 5) Io posso solo dare il mio piccolo esempio pratico, è un'idea buona che ha già funzionato e che con i mei fornitori sta già funzionando. Il 14 maggio il Corriere della Sera ha già dedicato uno spazio alla mia iniziativa nella cronaca di Milano, il mio primo sponsor ha già visto il ritorno del suo piccolo contributo... Siamo certi che i servizi possano essere solo garantiti privatizzando? Perchè poi il servizio di pulizia delle spiagge possa essere dato solo attraverso il turismo organizzato? Riusciremo a pulire qualche caletta o piccola spiaggia con un po' di buon senso? In California e Australia le spiagge sono libere e pulite... Paolo Franceschetti D'accordo con Paolo e il "commercio virtuoso" Caro Paolo, complimenti per la tua brillante iniziativa. L'idea è ottima, perché: 1 - risolve il problema del parapiglia delle assegnazioni (per lo più clientelari) 2 - dà lavoro pulito (e pulente) a chi lo fa veramente e non a chi lo sfrutta 3 - crea un circolo virtuoso per cui la pubblicità produce effetti positivi invece che mero rincoglionimento o suggestione 4 - ha un ritorno "pulito" anche per chi la fa, che (con o senza buona fede, ci se ne importa) si ripulisce comunque l'immagine 5 - avrebbe il risultato di rendere pulite anche spiagge in cui non sarebbe conveniente operare per i privati (Galenzana & C.) 6 - non è attaccabile da nessun punto di vista: come sarebbe possibile negarne la bontà e l'utilità? Sarebbe utile che le aziende aderenti utilizzassero un unico logo ufficiale, con anno di validità, il cui impiego dovrebbe essere autorizzato da un ente terzo, per trasparenza (ad es. un'associazione ambientalista). Bravo, e complimenti sinceri per questo rinnovato spirito d'iniziativa. Fammi sapere se e come posso esserti utile a portarla avanti. Marco Montaruli


campo spiaggia 2

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porto azzurro spiaggia moletto

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ghiaie secche spiaggia

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