Contessa, volontaria dell'Unitalsi, dislessica, convertita alla religione cattolica dopo un viaggio a Lourdes e il suo modo di scrivere è studiato alla Sorbona. Una Rosa Matteucci mattatrice ha incontrato il pubblico al teatro napoleonico dei Vigilanti, descrivendo "Cuore di mamma"(Adelphi) )di cui ha letto anche un passo. Giorgio Barsotti della giuria letteraria e Icilio Disperati dirigente dell'Apt, hanno interrogato l'autrice di Orvieto, sulle vicende del romanzo finalista del concorso internazionale Elba. Si è concluso così il ciclo di tre incontri, attuato proprio per far conoscere gli scrittori prescelti alla gente, a studenti e giudici lettori in particolare. "Cuore di mamma" è il proseguimento di "Lourdes", il mio primo romanzo- ha detto Matteucci - parla del difficile rapporto tra madre e figlia e più in generale dei confitti generazionali e tra i sessi, per poi concludere che l'amore è possibile, se si è capaci di accettare la vita, sconfiggendo il dolore". E lo stile della scrittrice ha colpito molti, nel dramma descritto riesce a far sorridere, e la narrazione procede scorrevole, grottesca, proprio perché :"Io scrivo come parlo, istintivamente, e bisogna saper ridere di noi stessi, delle nostre sventure -ha detto. "Un impegno, questo degli incontri con i finalisti, davvero azzeccato - ha fatto notare Disperati- il prossimo anno perseguiremo con il Comitato Promotore questa esperienza originale, non comune a molti altri premi letterari italiani. Il 16 giugno la cerimonia di premiazione, difficile scegliere, i tre romanzi sono tutti di valore". Prossima l'apertura delle buste di votazione: Bijan Zarmandili ( "L'estate è crudele, Feltrinelli), Laura Bocci ("Sensibile al dolore", Rizzoli) sono gli altri autori candidati alla vittoria.
portoferraio teatro dei vigilanti