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Ciao Babbo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 27 maggio 2007

Quando è arrivata la telefonata che Babbo era morto, stavo scrivendo sul mio blog un pezzo sulla Fiorentina. Una passione che lui mi ha lasciato in eredità, e credo che sarebbe stato contento se avesse saputo quello che facevo mentre chiudeva gli occhi per l'ultima volta. Me ne stavo a casa, abbastanza tranquillo per una sua momentanea ripresa, invece il peggioramento istantaneo... uno scherzo del destino, o forse uno suo, che di scherzi non me ne ha fatti mai. Gliene ho fatti tanti io, però, dei peggiori, di quelli che ti svegliano la notte alle tre per recuperare una macchina con la benzina a secco, di quelli che ti costringono a firmare la sospensione scolastica, di quelli che ti fanno vedere un figliolo troppo viziato licenziarsi a ogni inizio lavoro estivo. Ma, dopo tanti scherzi cattivi, vorrei fargli un regalo, anche se tardivo. Vorrei con questo articolo salutare al posto suo tutti i suoi amici , che erano tanti, tutta Portoferraio...è stato lui che mi ha trasmesso la passione per la gente, il piacere del gesto da lontano, dello scambiare quattro chiacchere con tutti, anche quelli conosciuti meno, giusto per parlare, per frequentare e rispettare tutti. Lui è sempre stato così, e a me da piccolo mi sembrava quasi un Presidente di qualcosa, invece era un normale cancelliere della Pretura, che lavorava a una scrivania cosi' larga per starci da solo, ma così piccola quando io mi ci sdraiavo sopra quando lo andavo a trovare. Quanti clacson gli ho sentito consumare a forza di suonate a destra e a sinistra, salutando e sorridendo alla stessa gente che saluta ora a me, per saluto ereditario...un'eredità che in banca vale poco, ma nel cuore tanto. Poi pian piano la vita, come sempre succede, gli ha cominciato a togliere, un pò alla volta, quella voglia di salutare, di stare tra la gente che lo rendeva felice. Prima il lavoro, dopo quarant'anni allo stessa scrivania, poi la salute, dopo troppe N80 che gli hanno minato i polmoni, poi la casa, dove si sentiva al centro del mondo, poi la macchina, dentro la quale non mancava mai uno scudetto viola....poi le forze, costringendolo a una vita passata a ricordare momenti che io ho visto in foto ingiallite, mentre se ne stava con i suoi amici tra balle di fieno, con un sorriso che non ricordavo più. Quindi al posto suo, come lui avebbe voluto fare, vorrei salutare i suoi amici del Bar Tre archi, dove fino agli ultimi anni se ne stava solo, in silenzio, a guardare la televisone, gli amici del Porto, che lo avvertivano sempre quando arrivava la barca col pesce fresco, e gli amici del lavoro, che ogni volta lo chiamavano come se dovesse rientrare dopo la pausa per il caffè...gli amici del Castagnacciaio, da dove tornava sempre con un pezzo di pizza per me..e gli amici del Circolo di Carpani, da dove la domenica lo vedevo alla ringhiera, che ogni tanto mi sorrideva. Prima o poi continuerò il pezzo sulla Fiorentina, quando lui finalmente sara' comodo con vicino un piccolo scudetto viola, e sono sicuro che quel pezzo sara' firmato da due Meoni... Ciao Babbo.


Azalea fiore

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