Dal Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni è giunta notizia di una una cattura accidentale di due esemplari di squalo bianco (Carcharodon carcharias), un predatore piuttosto raro nei nostri mari definito dai vecchi pescatori come "Tacca di Fondo". Entrambi gli esemplari (un maschio e una femmina) avrebbero una lunghezza di circa 6 metri, e sarebbero rimasti intrappolati in un tramaglio nelle acque di Porto Azzurro, in località località Capocalvo. Ma ci sono intorno alla notizia anche delle perplessità, in primo luogo perché la Capitaneria di Porto (che in un caso del genere avrebbe dovuto essere allertata) non ne sa niente, ed a Porto Azzurro circolava notizia della cattura di esemplari di una differente specie La presenza di questo particolare squalo nelle acque dell'arcipelago è stata infatti solo sporadicamente segnalata: tra le più attendibili tracce del passaggio di uno squalo bianco negli ultimi anni ricordiamo solo l'attacco ad un sub piombinese a Baratti (un evento storicamente rarissimo se non unico in Italia) e la segnalazione di due pescatori diportisti ai quali vennero strappate da un gigantesco pesce le attrezzature, uno nei pressi dell'Argentario ed uno a Largo di Sant'Andrea. In altri casi diverse specie di squali erano stati con tutta probabilità scambiati per il pericoloso "squalo bianco" comunque mai avvistato presso spiagge o coste frequentate. Per la dirigente di Marevivo l'evento richiama l'attenzione e la necessità di una maggiore attenzione verso le problematiche di tutela e salvaguardia degli squali. "Tutelando gli squali - scrive la Giugni - apice della catena alimentare marina, contribuiamo al più generale mantenimento dell'ecosistema marino, ha dichiarato L'associazione, quindi, invita le autorità competenti ed il mondo scientifico a porre in essere, con la massima urgenza, tutte quelle azioni finalizzate all'adozione di un piano nazionale per la tutela degli squali".
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