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A Sciambere del marketing politico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 23 maggio 2007

In un paese come l'Italia dove un condannato in primo grado a dieci anni di carcere per mafia può capitare di essere eletto senatore e in pratica vice-capo di un finto partito come Forza Italia, dove non si fa un congresso e decide tutto il padrone, può accadere di tutto. Figuriamoci se non è possibile che il nostro amico Andrea Ciumei, nonostante quella scombicchiarata lista che si ritrova intorno, vinca le elezioni marinesi. Ma va pure detto che se invece di giocarsela nell'urna si trattasse di un concorso, una pecie di un esame imparziale che tenesse conto delle potenzialità amministrative, del tasso culturale, della conoscenza delle leggi della repubblica italiana e della prassi della loro applicazione, il centrosinistra farebbe cappotto tanto è sideralmente distante dalla concorrenza la qualità della sua proposta. E deve'essere su questa base e tenendo conto dei più spregiudicati dettami del marketing politico (negare di avere limiti, far passare i propri punti di debolezza come punti di forza) che la destra marinese (più Ciumei) ha impostato la sua ultima uscita pubblica. Stupendo nell'articolo di Laura Jelmini il passaggio sul mancato confronto tra i capolista. Traducendolo verrebbe fuori più o meno così: "Abbiamo deciso - dice fieramente Ciumei - di scappare e tireremo dritto!" (applausi della folla entusiasta). Sotto leggiamo che il Consigliere Bartolozzi di F.I. (quello che ha fatto fuori Pasquale e se non vince alla Marina non lo vedono più nemmeno in foto) ha dato di bugiardo all'assessore regionale Conti e a De Fusco contestando le loro affermazioni sul Porto Turistico. Non poteva dirglielo sul muso o incaricare di farlo a qualcuno dei suoi adepti durante l'iniziativa pubblica? Un'altro "elbano d'adozione" (per favore no c'abbiamo già i nostri) ha parlato dei cinghiali e dei mufloni che fanno danni, chissà se ne ha proposto l'eradicazione e chissà se i cacciatori della lista erano d'accordo. Poi la cronaca dice che è stato apprezzato l'intervento di Carlo Gasparri, che ci sembra un fatto di non indifferente rilievo. Per fortuna alla fine dell'articolo e all'incomincio della storia c'è stato il cocktail con la Carlucci (dopo Rita Levi Montalcini e Margherita Hack una delle menti femminili più profonde del nostro paese) che ha rassicurato i marinesi: se vincerà il Ciumei sarà al loro fianco. Mecojoni! direbbero in quel della Capitale.


Gabriella Carlucci

Gabriella Carlucci