Caso Matteoli-Gallitto, la Camera rimanda alla Consulta decisione su competenza
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : domenica, 20 maggio 2007
La Camera dei Deputati ha deliberato di chiedere alla Corte Costituzionale di pronunciarsi per indicare quale organismo abbia facoltà di giudicare il senatore di An Altero Matteoli, imputato in un processo presso il Tribunale di Livorno, nella sezione staccata di Cecina, per il reato di favoreggiamento che si riferisce a un periodo in cui l' esponente di An era ministro dell' Ambiente. Sull' episodio si era già dichiarato incompetente il Tribunale dei ministri di Firenze, rimettendo gli atti al Tribunale ordinario. Secondo l' accusa, Matteoli informò l' allora prefetto di Livorno, Vincenzo Gallitto, di avere il telefono sotto controllo da parte dell' autorità giudiziaria per una indagine su una presunta maxi corruzione all'Elba, che coinvolse il prefetto, l' allora suo vice, Giuseppe Pesce, un magistrato livornese, Germano Lamberti, e alcuni imprenditori. Sulla vicenda, proprio perchè coinvolto un magistrato (all' epoca capo dei Gip livornesi), indagava la procura di Genova e per tutti è tutt'ora in corso un processo proprio nel capoluogo ligure. La deliberazione della Camera risale al 17 maggio scorso ed è avvenuta con 394 voti favorevoli, due contrari e 32 astenuti. La Camera ha accolto la richiesta dello stesso Matteoli di elevare il conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato nei confronti dell' autorità giudiziaria per la mancata richiesta di autorizzazione a procedere alla Camera. Il pronunciamento dei deputati, tuttavia, non entra nel merito del procedimento penale e, anzi, la Giunta per le autorizzazioni a procedere precisa di non voler “esprimere giudizio alcuno sul merito delle accuse mosse all' ex ministro Matteoli, né sulla 'ministerialita' del fatto ascrittogli¯. Resta da vedere quale sarà ora, alla luce della deliberazione della Camera, la decisione del Tribunale di Livorno. Lunedì è in programma una nuova udienza a Cecina con l' audizione di molti testimoni (tra i quali anche gli ufficiali della Guardia di Finanza che condussero le indagini elbane). A quanto si è appreso, la difesa chiederà lo stop del processo, mentre l' accusa chiederà di andare comunque avanti in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.
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