PORTOFERRAIO. Laura Bocci, intervistata da Walter Daviddi del Tg3 della Toscana,ha lanciato una sfida al sesso forte e intanto, la finalista del Premio letterario isola d'Elba è sulle tracce della madre Giovanna Nelli che sul finire degli anni Quaranta fu maestra a Procchio. Un'esperienza dura, che ho riportato in un paragrafo del libro finalista, per esprimere la pesantezza dei ruoli della donna lavoratrice, madre, moglie, ha detto la scrittrice, autrice di "Sensibile al dolore"(Rizzoli), un libro sui conflitti esistenziali del mondo femminile, acuiti, secondo l'autrice, dalle mancanze dell'uomo. La germanista è intervenuta sul palco del teatro napoleonico dei Vigilanti, per il secondo dei tre incontri con gli autori, che si contendono la vittoria alla 35esima edizione del Premio Elba. L'opera è stata presentata da Giorgio Barsotti, della giuria letteraria e da Water Daviddi, invitati dall'Apt e i due esperti hanno messo in risalto l'acuta analisi del mondo femminile, con un testo complesso che, secondo la scrittrice, vuole essere anche una denuncia ."Dove sono gli uomini?- ha chiesto la Bocci- Lavorano, fanno sport, ma sono incapaci di curare le relazioni tanto che la donna spesso è lasciata sola e si amplificano i suoi problemi". E le protagoniste del testo, Anna e Maria, sono costrette ad affidarsi alle cure e alle sedute psicoanalitiche, ma dovranno imparare a convivere con il dolore esistenziale. "Scrivere è lavorare sul proprio io,- ha concluso Bocci- è una sorta di utile terapia, il confine tra essere sani e malati di mente è labile. Ottima questa iniziativa, il confronto col pubblico serve molto a noi scrittori". "Gli incontri con gli autori aprono alla partecipazione dei giovani. Un fatto importante.- afferma Icilio Disperati dirigente dall'Apt- affineremo questo impegno e magari d'intesa col Comitato promotore possiamo creare un concorso parallelo internazionale riservato agli scrittori under 30".
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