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Il Caffè letterario

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 16 maggio 2007

Gaspare Barbiellini Amidei, Marino Biondi e Giorgio Barsotti, della giuria tecnica del Premio letterario internazionale Elba intitolato a Brignetti, hanno presentato al pubblico Bijan Zarmandili, iraniano, romano d'adozione, giornalista del gruppo Espresso Repubblica. Chiudendo l'evento hanno dato appuntamento al pubblico per il secondo incontro, con Laura Bocci, fissato al teatro dei Vigilanti per venerdì 18. Zarmandili è uno dei tre finalisti dell'edizione 2007 e lo scrittore ha dialogato con un attento pubblico convenuto al teatro napoleonico, giudici lettori, studenti, insegnanti in prevalenza. Tutti pronti a scoprire i segreti del libro "L'estate è crudele" (Feltrinelli), che esprime passione politica, morte e speranza nel futuro. Il romanzo descrive, in mezzo ad una storia d'amore, l'impegno politico dei protagonisti contro il regime dello scià di Persia. "Un appuntamento nuovo che abbiamo creato a partire da questa 35esima edizione- ha posto in evidenza Bracali, presidente del Comitato promotore del concorso- un confronto diretto con l'autore per far conoscere a chiunque ogni aspetto del volume finalista". L'iniziativa è sostenuta da Icilio Disperati, direttore dell'Apt, che ha definito l'appuntamento "Caffè letterario" collocato nel programma del Maggio napoleonico. "Tre pomeriggi di qualità- ha fatto notare- che danno impulso all'Elba; un'occasione culturale che si ripeterà il 18 e il 25 prossimi, alle 17 e 30, quando sarà la volta degli altri due libri finalisti, quindi "Sensibile al dolore" di Laura Bocci (Rizzoli) e "Cuore di mamma" scritto da Rosa Matteucci (Adelphi). In giugno conosceremo il vincitore". Zarmandili, per 20 anni dirigente della sinistra iraniana, stimolato dai giurati, dal pubblico (non sono mancate domande fatte dagli studenti), ha posto in evidenza come i protagonisti arrivino a sacrificare la propria vita per gli ideali di libertà e giustizia. Un messaggio posto in evidenzia dai giurati presenti, che hanno chiesto all'autore come sia stato possibile che la rivoluzione auspicata dalla sinistra sia stata poi attuata dagli ayatollah ."Un percorso difficile- ha concluso Zarmandili-. una frattura tra intellettuali e la massa, ma il processo evolutivo continua, è in atto".


vigilanti interno

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