L’on. Silvia Velo ha presentato un’interrogazione a risposta in commissione al ministro dei trasporti riguardante l’aeroporto elbano della Pila a Marina di Campo, in seguito all’incidente di sabato 12 maggio, che ha causato la morte di tutti e quattro gli occupanti del velivolo, un Mooney 20, partito da Klagenfurt, in Austria, e che faceva scalo all' aeroporto elbano per la prima volta. “Secondo le prime ricostruzioni premette l’on. Velo - l'incidente sarebbe da addebitare ad una serie di errate valutazioni e manovre del pilota durante la fase di atterraggio, con un primo tentativo fallito perché arrivato “lungo”, l’aereo avrebbe ripreso quota e invertito la rotta per raggiungere la pista dal lato opposto senza, tuttavia, riuscire ad alzarsi sufficientemente e urtando un albero, prima di precipitare a terra e incendiarsi; sull' incidente sono già state avviate le indagini dell'Agenzia nazionale sicurezza al volo, che ha inviato all' Isola d’Elba un suo investigatore e quelle dei carabinieri; solo dieci mesi fa, il 16 luglio 2006, le vittime furono cinque, tutti tedeschi appena decollati dallo scalo dopo aver trascorso qualche giorno di vacanza all' Elba, mentre il 2 giugno 2002, durante la fase di decollo, un piccolo aereo da turismo andò ad urtare una piccola collinetta sopra l'aeroporto, e fortunatamente l'impatto fu attutito dalla folta vegetazione, tanto che i cinque occupanti rimasero sostanzialmente illesi; l'aeroporto elbano, scalo turistico utilizzato principalmente dai vacanzieri, sorge a poche decine di metri dalla strada provinciale e nei pressi di una pista di go-kart, ed e' stato realizzato su una collinetta molto trafficata soprattutto nel periodo estivo”. A questo punto Silvia Velo chiede al ministro “quali sono i primi elementi a disposizione del Ministero circa la reale dinamica di quest’ultimo incidente aereo sull’isola d’Elba? E qual è lo stato della sicurezza dello scalo Pila, di Marina di Campo, sia per quanto concerne la collocazione che per la strumentazione di supporto?”. Luciana Grandi A parte l'evidente topica (probabilmente derivata da un banale errore di trascrizione) dell'impossibile aeroporto "realizzato su una collinetta" e indipendentente dal fatto che, nel caso di specie, nulla pare debba addebitarsi ad eventuali carenze della struttura, infine, anche se la nota ha già fatto mugugnare qualcuno, che ci ha letto un pericolo di decremento per il turismo elbano, l'intervento della parlamentare diessina potrebbe servire a rilanciare il discorso sulla necessità di migliorare lo scalo aeroportuale, in particolare in direzione di una estensione della lunghezza della pista. Se è infatti vero che la nuova tendenza è quella di costruire vettori capaci di atterrare anche su piste corte è vero che un allungamento di alcune centinaia di metri (realizzabile solo a condizione di mandare in sottopasso la strada provinciale) renderebbe lo scalo elbano commercialmente più appetibile e più sicuro.
marina di campo aeroporto