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Incidente aereo a La Pila: tre morti ed un ustionato grave

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 13 maggio 2007

Un impressionante ammasso di lamiere e corpi bruciati Un doppio, drammatico, tentativo di atterraggio sulla pista dell’aeroporto de La Pila, poi lo schianto, sugli ulivi del vivaio La Gemma, a pochi metri da una villetta e dalla strada provinciale, intorno alle 15 di sabato 12 maggio. Le ali si sono spezzate è fuoriuscito, il carburante e c’è stata una violenta esplosione. Gunther Kober, austriaco di 36 anni, viene sbalzato fuori dall’abitacolo, ma il suo corpo è in fiamme. Lo trascinano lontano dal fuoco tre uomini accorsi subito dopo lo schianto. Gli altri tre passeggeri dell’aereo austriaco partito da Klagenfurt bruciano, si sciolgono, si fondono insieme alle lamiere. Tre lenzuola pietose risparmiano uno spettacolo agghiacciante, ma rimane il puzzo e lo choc per la morte in diretta, ancora fumante. Tre persone passate in un attimo dalla vita al nero informe appeso ad un ulivo. Si conoscono per ora soltanto due delle tre vittime, si tratta del pilota Franz Cepl, e del dottor Sven Moller. Non sono note le età e la provenienza. Della terza vittima i medici legali pensano si tratti di un uomo, data la corporatura piuttosto robusta. Una torcia umana, Salvatore, Cosimo e Sergio spengono le vesti del ragazzo sbalzato fuori L’aereo poco prima di cadere ha sfiorato una villetta, dalla cucina dell’abitazione è uscito Salvatore Grasso che guardando in su ha detto “Sta cadendo sta cadendo”, poi l’esplosione, e le urla di aiuto. “Siamo usciti – ha detto Salvatore – insieme al mio amico Cosimo Cannistraci e Sergio – dal cancello di fianco alla villetta e ci siamo avvicinati. C’era un uomo sbalzato fuori a due, tre metri dall’aereo, aveva in vestiti in fiamme sembrava una torcia umana. Allora lo abbiamo portato lontano ed abbiamo iniziato a soffocare il fuoco”. Addirittura Cosimo si è tolto la camicia e lo ha tamponato, bruciandosi anche leggermente una mano. Poi gli hanno bagnato la bocca ustionata, togliendogli gli abiti anneriti. “Aiuto – diceva il ragazzo – ambulanza.” Poi ha fatto capire che nell’aereo erano in quattro e che provenivano dall’Austria. I soccorsi sono arrivati circa dieci minuti dopo, i medici gli hanno stabilizzato i parametri vitali, mentre il Pegaso del 118 atterrava nel vicino aeroporto. “Ha ustioni di terzo e quarto grado su tutto il corpo – hanno detto i medici – la situazione è molto grave, ma può farcela.” Molto probabilmente Salvatore Cosimo e Sergio gli hanno salvato la vita, di sicuro, senza preoccuparsi troppo del pericolo che hanno corso, hanno fatto in modo che non morisse divorato dalle fiamme insieme ai suoi tre sfortunati compagni. “L’avrebbe fatto chiunque – dichiara Salvatore – non abbiamo pensato – siamo accorsi e basta”. Il figlio maggiorenne di Salvatore, Davide, è stato prontissimo a documentare con la sua macchina fotografica il momento dell’esplosione. E’ sua la foto che rende l’idea dell’inferno di fuoco. Se la sono vista brutta, ma hanno reagito nel migliore dei modi possibili. Ha tentato due volte di atterrare, poi lo schianto Sulle cause dell’incidente gli inquirenti, coordinati dal comandante dei carabinieri Alessandro Basile, sembrano concordare sull’ipotesi di errore umano. L’aereo aveva tentato un primo atterraggio dal monte verso il mare, ma il pilota è andato lungo, poi c’era stato un secondo tentativo nella direzione opposta e con il vento a favore (manovra sbagliata secondo tutti i manuali), dopodiché l’aereo non è riuscito a riprendere quota e si è schianto sugli ulivi, a un centinaio di metri da dove il 16 luglio scorso si schiantò un altro aereo, provocando 5 vittime. Dopo il sopralluogo del medico legale, corpi dei tre uomini sono stati separati dalle lamiere dalle motoseghe dei vigili del fuoco e trasportati nelle bare di zinco all’obitorio dell’ospedale di Portoferraio. Sul posto hanno continuato ad operare ininterrottamente per tutto il pomeriggio i carabinieri, la polizia, la protezione civile, la forestale, la guardia di finanza, la polizia municipale, la croce verde ed il 118. Il via vai di curiosi non ha però interrotto la circolazione da e per Marina di Campo.


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