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Peria ancora sulle auto all'Elba: questione seria da non affrontare a colpi di slogan

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 13 maggio 2007

La questione della mobilità e dei trasporti all’Isola d’Elba è una questione così seria che mi piacerebbe non venisse affrontata a colpi di slogan. Si rischia altrimenti di ottenere un doppio effetto negativo: - di fornire all’esterno un’immagine errata e penalizzante del nostro territorio, quasi che fossimo una realtà strangolata dal traffico; - di non risolvere concretamente alcunché, facendo ulteriormente incancrenire i problemi. E allora è bene dire da subito la verità: come elbani avremo pure la cattiva abitudine di spostarci usando molto l’auto e poco il trasporto pubblico e sarà pure vero che quest’ultimo è carente e va potenziato e che si rende necessario un progressivo mutamento di sensibilità, ma l’Elba non è Firenze, tantomeno Milano, ha problemi di traffico e vivibilità per una ventina di giorni all’anno (dai giorni di ferragosto a fine mese) e ce li ha anche a causa di una rete stradale rimasta immutata dal dopoguerra. Ora, vanno benissimo le campagne di sensibilizzazione, vanno bene anche le provocazioni, ma attenzione a non inventarsi soluzioni impossibili o ipotesi irrealistiche; i divieti o le limitazioni di ingresso non sono praticabili ed è pericoloso proporle, poiché all’apertura di una stagione turistica si rischiano ritorni negativi giganteschi. D’altro canto sappiamo bene che la ricetta vera –strategica - è diluire i flussi su tutto l’anno, piuttosto che bloccarli con i divieti. Serve quindi diversificare l’offerta turistica e destagionalizzare, esattamente come serve modificare il modello di sviluppo. Poiché però tutto questo è estremamente complesso e richiede tempi medio lunghi, vi sono altre direttrici che possono essere perseguite. Faccio in proposito alcune proposte: - stop nei piani urbanistici alla proliferazione di seconde e terze case sfitte, spesso destinate al mercato del sommerso; - moratoria anche a nuove strutture ricettive e priorità alla riqualificazione delle esistenti; - sostegno finanziario al turismo sportivo, culturale, ambientale, all’agriturismo, comunque a tutti quei “turismi” che di solito guardano alla bassa stagionalità; - creazione di un sistema portuale binario Portoferraio-Rio Marina (sul modello della vecchia proposta di PTC della Provincia di Livorno), facendo respirare il primo porto e potenziando il secondo, ma creando anche la necessaria viabilità a terra; - valutazione della fattibilità di una piattaforma logistica (piombinese o riese, poiché Portoferraio non ha gli spazi necessari) che consenta un adeguato e sostenibile smistamento delle merci sul territorio (in altre parole facciamo viaggiare i mezzi piccoli pieni, piuttosto che i tir semivuoti); - creazione di un adeguato sistema di collegamenti pubblici via mare e con mezzi elettrici; - progettazione di un sistema elbano di piste ciclabili; - potenziamento infrastrutturale e rilancio gestionale dell’aeroporto di Marina di Campo (peraltro ormai aeroporto pubblico, dopo la positiva acquisizione della Regione). Su molti di questi temi sta lavorando l’Assessore Garfagnoli, anche con il supporto del dipartimento di mobilità sostenibile dell’Università di Roma. Alcuni di essi sono già contenuti in indirizzi normativi comunali. Proviamo a farne un progetto elbano? All’amico Mario Lupi, che a nome dei Verdi presenta una mozione in Consiglio Regionale sulla sostenibilità del traffico nelle isole, offro questa piattaforma programmatica, al posto di ipotesi irrealizzabili di blocchi e divieti. Sono sicuro che vorrà condividerla e saprà sostenerla.


coda s.giovanni  2

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