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A Sciambere dittatoriale della mascella e del colbacco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 12 maggio 2007

Spero che il Direttore vorrà concedermi questa piccola replica. Gentile inserzionista Beneforti, dato che non sono molto pratico di internet, non posso competere a colpi di vignette. Preferisco gli scritti. Quando si fa satira, si devono rimarcare i punti deboli dell'obiettivo, per cercare di portare in alto la discussione; nel tuo caso ho notato, non da solo, la volontà di sminuire la figura di un candidato nei confronti dell'altra, non per temi che riguardino l'eventuale modo di amministrare, ma, anche in maniera pacchiana, solamente per sminuire la persona, per renderla inoffensiva, come si usa nei sistemi dittatoriali. E questo, se mi permetti, non è fare satira. E' solo un modo modesto di fare bassa politica. P.S. Hai ragione, dopo aver vissuto gli ultimi tre anni in Consiglio a Campo, e visto l'operato dell'Amministrazione a cui tieni molto, se parlo di pochezza io ci puoi credere!!!!!!!!!!!! Saluti Alessandro DINI Certo che le concediamo spazio Signor Dini, lo facciamo come peraltro abbiamo fatto in svariate altre occasioni, ma questa volta anche come atto di estrema liberalità, visto che su altro organo di informazione lei si è arrogato l'uso di espressioni tranchant e molto pesanti accusando nientemeno che di "pochezza morale ... chi ha preparato le vignette e chi ha permesso la loro pubblicazione". Tutto perché lei, al pari del Signor Fava con cui dialogavamo ieri, ha preso fischi per fiaschi, leggendo pruriginosamente contenuti allusivi che non c'erano affatto in quelle vignette. Lo facciamo comunque perché le va dato atto di aver firmato, palesandosi come persona reale e non come l'anonimo Signor Fava, e di questi tempi non è poco. Ma vediamo di "tagliare la testa al topo" parlando con la lingua fuori dai denti, per chiudere una volta per tutte con questa faccenda dai talvolta miseri risvolti, partendo coll'osservare che sulla vicenda siamo giunti al completo rovesciamento della realtà. Secondo lei, secondo il Signor Fava e secondo una serie di boccaloni marinesi che stanno andando in giro a raccontare questa panzana, noi avremmo denigrato, sminuito un candidato con l'alludere alle sue inclinazioni e costumanze affettive. Ma siamo impazziti? Noi signor Dini abbiamo un sacro rispetto verso tutte le private forme di affettività e siamo per la libertà di laiche scelte degli individui. Sono i suoi sodali e non i nostri che marceranno compiacendo lorsignori monsignori perfino contro i DICO (che sono un minimo atto di civiltà), sono stati i sodali di quel (si fa per dire) misterioso fascistello che abbiamo indicato come Signor Fava, a sottoporre al lancio di ortaggi il deputato Wladimir Luxuria, è stata la vostra alleata Alessandra "Ducia" Mussolini, a dichiarare: "Meglio fascisti che froci!", è stato il vostro beneamato Cavaliere Berlusconi in persona, a dichiarare, qualche settimana fa, "I gay stanno tutti dall'altra parte!" intendendo chiaramente dalla parte della sinistra. Piantatela dunque con questa assurda accusa, ipocritamente coltivata col dire e col non dire: se cercate gli irrispettosi, i razzisti, gli omofobi farete molto prima a trovarli nella vostra Casa delle (ri-si fa per dire) Libertà. E piantatela anche con questa storia dei sistemi dittatoriali che sarebbero il modello dei comportamenti di chi semplicemente non la pensa come voi: ma ce lo vede il Cicino che non disponendo del mascellone fa il "bazzino" arringando le masse da Palazzo Venezia? Ce lo vede Attilio col colbacco di visone che assiste alla sfilata dei missili sulla Piazza Rossa? E in ultimo guardi, visto che per sua ammissione non è capace di rispondere con vignette, e per nostro giudizio (che in materia qualcosa conta) non eccelle neppure, al contrario di quanto pensa "negli scritti" (cosa voleva dire, lo dica con parole sue, chiamando Beneforti "inserzionista"?) la prossima volta ci provi con gli orali, magari impegnandosi alla sufficienza ci arriva.


Duce Mussolini

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