All’Elba veniteci a piedi o in pulmino Alle provocazioni di Tozzi gli elbani stanno facendo l’abitudine. Già in occasione della prima uscita pubblica al Teatro dei Vigilanti il neopresidente del Parco aveva ventilato la possibilità di appiedare gli isolani, ma a rischio pedale parevano soprattutto gli abitanti delle isole minori. Quando però giovedì sul Tirreno è apparso l’articolo dal titolo: “All’Elba veniteci a piedi o in pulmino” la cosa è apparsa seria. «Agli isolani - ha detto Tozzi alla collega del Tirreno Elisabetta Arrighi - dico: lasciate la macchina in garage. Ai turisti: non portatela. All’Elba si fa a meno dell’automobile. Venite con il mezzo collettivo, oppure riunitevi, prendete un pullmino e venite con quello, utilizzandolo in due-tre famiglie. Per non far scoppiare l’isola». Mario Lupi dei Verdi: avanzeremo questa proposta a livello regionale Gli fa eco anche Mario Lupi, capogruppo dei Verdi in Regione.«Ma è la strada giusta, tante isole l’hanno già fatto. Elba senz’auto, ma anche Capraia e il resto dell’Arcipelago. Avanzeremo la proposta a livello regionale. Le macchine, in estate, non devono sbarcare a Capraia. Sollecitiamo il Comune labronico e la Port Authority a studiare qualche tipo di convenzione affinché i turisti possano lasciare la loro macchina a Livorno a prezzi competitivi. Per quanto riguarda l’Elba - prosegue Lupi - i parcheggi al porto di Piombino ci sono: basta avere un servizio navetta ad hoc e dare una spinta alla logistica sull’isola, in modo da creare buoni collegamenti fra il molo di sbarco e le destinazioni dei vacanzieri. A Capraia, intanto, dove ci sono solo 800 metri di strada pensiamo ad un bus elettrico, e anche all’Elba studiamo soluzioni alternative. Si parla o no di isole no-oil? Siamo o no in uno dei principali parchi europei?» Le boe intelligenti Tozzi nello stesso articolo si è anche espresso sulla necessità di regolamentare l’ormeggio in rada con le boe intelligenti «Una buona proposta, che però ha un certo costo. 50 di quelle boe telematiche, che riconoscono chi va ad ormeggiarvisi, costano 450mila euro. Uno sforzo che il Parco in questo momento non ha possibilità di fare. Ma, ripeto, sono una buona proposta, che consente di ormeggiare con impatto ridotto perché le boe sono fissate al fondale in maniera oculata. E poi chi ha la tesserina e ha prenotato l’ormeggio, viene riconosciuto, quindi regolamentato. E’ un discorso che verrà fatto». L’uscita tozziana ha provocato un vespaio di reazioni. L'ira di Antonini: troppe case non troppe auto Mauro Antonini, Presidente della Associazione Albergatori, così commenta le dichiarazioni di Tozzi. “Non ci sono oggi i presupposti per limitare l’afflusso delle auto all’Elba”. "La ricerca del giusto equilibrio - si legge nella nota dell'associazione Albergatori - tra carico antropico e salvaguardia delle risorse naturali è sempre stata un argomento assai caro alla nostra Associazione, sul quale sono state più volte invitate al confronto le Amministrazioni Locali, come in occasione dell’elaborazione degli strumenti urbanistici. Il problema è a monte. Si è fatto costruire migliaia di seconde e terze case (acquistate per lo più da non residenti e messe sul mercato turistico) per rimpinguare, soprattutto, le casse comunali con ICI e Tarsu. Vanno quindi assunte misure atte ad evitare che il problema si aggravi ulteriormente e non misure coercitive che limitino gli spostamenti dell’ospite. Ciò comporrebbe effetti disastrosi per l’economia turistica. Se è vero che all’Elba - come in ogni altra stazione balneare - vi sono periodi di congestione del traffico, è altrettanto vero che questo fenomeno è circoscritto a non più di 15 giorni l’anno. Mario Lupi, esponente regionale dei Verdi, più che presentare proposte legislative di limitazioni al traffico, dovrebbe attivarsi per proporre leggi che facilitino il movimento dei turisti: mancano le piste ciclabili, i collegamenti marittimi –marebus- tra i differenti paesi e tra le località balneari più importanti e, il servizio autobus, è del tutto insufficiente ed antieconomico. Parcheggi insufficienti a Piombino I parcheggi - ribadiscono gli albergatori elbani - sul porto di Piombino sono, per lo più, a pagamento e il costo giornaliero è talmente elevato che invita, invece di scoraggiare, il traghettamento per l’Elba. Il parcheggio libero è limitato (anche per i pendolari) ed del tutto insufficiente per le esigenze turistiche. E’ inoltre tenuto in condizioni pessime che non fanno onore alla città di Piombino. L’Arcipelago Toscano e gli elbani - conclude la nota degli Albergatori - vivono di turismo e hanno improntato la propria vita su questa industria. Sarebbe quindi auspicabile che le scelte e le volontà politiche degli amministratori pubblici, che incidono o possono incidere su questa industria, siano valutate dagli stessi con le dovute attenzioni e non con il pressappochismo a cui troppo spesso siamo abituati, ricercando pertanto soluzioni sostenibili e allo stesso tempo praticabili".
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