Forse la campagna elettorale di Marciana Marina sta riscaldando un po' troppo gli animi e fa perdere il senso della misura. Ci pare il caso della risposta del Sindaco Martini che interviene su una questione che non riguarda solo la spiaggia dell'Anime, ma anche altri tratti di costa che più volte Legambiente ha segnalato come inaccessibili a causa della prepotente chiusura da parte di privati o di passaggi pubblici ormai impraticabili. Il Sindaco di Marciana Marina ricorderà che fu proprio Legambiente a segnalargli la chiusura della spiaggia delle Anime con il vecchio cancello incatenato, di questo il Sindaco ci ringraziò pubblicamente e ci promise che avrebbe fatto immediatamente il possibile per riaprirlo. Cosa è stato fatto in seguito dal Comune dal punto di vista amministrativo e legale lo sappiamo solo oggi, dopo che il Dottor De Fusco ha sollevato nuovamente il caso in seguito all'ordinanza di attuazione delle misure sul libero accesso alle spiagge contenute nella Finanziaria. Secondo noi, in base alla sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 2001 e oggi con la Finanziaria, si poteva e si potrebbe - come accaduto in altri Comuni dove si è proceduto rapidamente a rimozione delle barriere e successivamente ad espropri – riaprire immediatamente la spiaggia semplicemente utilizzando un bel paio di cesoie, senza scambi e compensazioni, ma è naturalmente l'Amministrazione di Marciana Marina che sceglie le vie per arrivare alla riapertura della spiaggia che noi abbiamo per primi sollecitato. Il Sindaco non può però chiedere ai cittadini di andarsi ad informare, sarebbe spettato a lui farlo, soprattutto verso chi come Legambiente ha chiesto per prima chiarimenti ed interventi. Diciamo che c'è stato un difetto di comunicazione. Il Sindaco Martini, sa che da parte nostra su questo c'è stata sempre la massima collaborazione con la sua Amministrazione, fino alla pulizia volontaria di spiagge come Ripa Barata ed alla segnalazione di errori macroscopici contenuti nel sito del Comune ed alla successiva redazione gratuita e volontaria dei nuovi testi sulle caratteristiche ed ubicazione delle spiagge marinesi da parte del nostro portavoce Umberto Mazzantini. Questa questione non ha niente di elettorale:dal 2001, proprio dopo la sentenza della Cassazione, pubblichiamo il dossier "mare in gabbia" all'Elba nel quale chiediamo alle amministrazioni comunali di ogni colore di riaprire le 13 spiagge chiuse o privatizzate dell'Elba e di ripristinare sentieri di accesso pubblici, a cominciare da Cala dei Frati a Portoferraio (la cui riapertura, a proposito di elezioni, è stata assunta, come disatteso impegno dall'amministrazione di destra e dal centrosinistra NDR) fino alla più recente e clamorosa chiusura dell'Anime. Prendiamo atto con piacere che quella che sembrava una cosa da poco, una fastidiosa fissazione di Legambiente, è diventata un elemento importante di discussione, anche politico-elettorale. Quindi, bene ha fatto il Dottor De Fusco a sottolineare che, oltre alla sentenza della Cassazione immediatamente applicabile, esistono oggi altri obblighi legislativi che possono essere applicati anche ad altre spiagge e coste, e bene fa il Sindaco Martini a informarci finalmente che porrà fine ad una vicenda che Legambiente ha sollevato 8 mesi fa. Come diceva Mao Tze Tung: "non importa se il gatto sia nero o rosso, l'importante é che acchiapopi i topi"... e se tutti e due i gatti vogliono acchiappare i topi é meglio.
goletta cala dei frati gommone