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Appunti di viaggio - La mattonella etica ed elbana che sta a Zagabria

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 08 maggio 2007

E' abitudine ormai da qualche anno di approfittare dei ponti primaverili per tornare all'Elba, scelgo sempre e volontariamente la primavera oppure l'autunno perche' personalmente le ritengo le due stagioni piu' belle per viveve l'Isola, profumi, colori e paesaggi danno il meglio di se. E non per ultimo se trovi un AMICO al bar o per strada puoi sempre scambiare due parole senza che il tuo interlocutore si congedi perentoriamente dicendo: "devo andare, mi arriva gente", per carita' tutti lavoriamo e anche il sottoscritto nel momento topico del lavoro, driblerebbe con : "ne parliamo quando esco dall'ufficio". Pero' non voglio parlare di questo, ma bensì di uno strano fenomeno riscontrato a Capoliveri e non solo, ovvero l'invasione selvaggia da ARTIGIANATO ETNICO. Un piccolo aneddoto, mancano due giorni al ritorno presso Zagabria, che insieme alla mia ragazza decidiamo di cercare un "pensierino" o souvenir da portare ad una persona a noi cara (e'astemia e non possiamo portare l'aleatico oppure il moscato), ci rechiamo in due delle vie principali del paese e guardiamo le vetrine e con grande rammarico quello che vediamo sono i vari monili, lampade indiane, incensi e tappeti ovunque, che niente hanno a che vedere con l'Elba e che si possono trovare a tonnellate in qualsiasi citta' del mondo. Personalmente non ho niente in contrario all'artigianato etnico purche' inserito nel giusto contesto autoctono, pero' quello che genera dentro di me il ribollimento dei vasi sanguigni e' sapere che la maggior parte di questi oggetti sono prodotti da BAMBINI (indiani, tailandesi, cambogiani) ridotti la maggior parte in regime di schiavitu'. Ma in assoluto quello che fa' salire dentro di me l'incazzatura all'ennesima potenza e' la parvenza di spirito alternativo, fricckettone e da figli dei fiori di chi vende questi oggetti, ma non si domandano mai da dove arrivano questi ninnoli, chi li fabbrica, perche' a loro costano cosi' poco, o cosa sia lo sfruttamento del lavoro minorile ? Ci guardiamo un po' stupiti per non dire confusi e decidiamo di fermarci per un caffe' che schiarisca le idee sul da farsi, all'improvviso le dico : "se ci fosse quel signore che vende in calata a Portoferraio le mattonelle dipinte a mano, siamo a cavallo", ci precipitiamo verso Portoferraio. Eccolo con la sua bancarella, mattonelle di tutte le dimensioni e foggie, dipinte con paesaggi dalle tonalita' Mediterranee, il verde, il blu, il giallo dei fiori ed il rosso delle vele delle barche. Appena ci vede, esita un po' e poi si ricorda che lo scorso anno avevamo comperato alcuni pezzi (adesso fanno bella mostra sul balcone della nostra casa al mare in Dalmazia, un pezzetto di Elba all'estero), con gentilezza e passione ci illustra le sue ultime creazioni, ci piacciono tutte, questo e' il problema. Alla fine optiamo per una mattonella da mettere all'ingresso di casa, guardandola, trasferisce quelle “piccole” emozioni del mare dell'Elba con i suoi colori inconfondibili e mozzafiato. Adesso c'e' una casa a Zagabria che al suo ingresso ha questa mattonella e tutti si chiedono da dove arrivi, noi siamo felici per il regalo fatto, e di aver portato qualcosa di originale dall'Elba e dell'Elba e ancor di piu' sapendo che non e' stato prodotto da piccole mani innocenti.


carta penna calamaio

carta penna calamaio