Il 2 maggio, durante la presentazione della Lista Civica per Marciana Marina, il candidato a Sindaco Alberto De Fusco ha rivelato un retroscena che ha suscitato un certo scalpore e sollevato immediatamente una ridda di ipotesi e una “caccia” al personaggio misterioso. ”Una domanda che mi è stata spesso rivolta in questi giorni anche dai giornalisti - ha detto, Alberto De Fusco davanti a molti marinesi attenti - è stata la richiesta della motivazione che mi ha spinto ad abbandonare questo ruolo passivo di spettatore e ad accettare la candidatura a sindaco. Ho dato risposte politiche a questa domanda, ma c’è un aspetto particolare della mia decisione che non ho finora confessato a nessuno perché volevo dirlo a voi questa sera. C’è stato in effetti un momento preciso in cui ho preso questa decisione: è stato una mattina di quattro mesi fa, mentre ero al lavoro nel distretto Asl di viale Margherita. Si è presentato un autorevole esponente della destra che, senza molti giri di parole, si è detto preoccupato del fatto che Pasquale Berti volesse proporsi di nuovo come Sindaco, preoccupato del fatto che la sinistra potesse dargli una mano e quindi si rivolgeva a me, considerandomi avversario irriducibile di Pasquale, per bloccargli la strada, tra l’altro esprimendo giudizi molto pesanti sull’attività politica passata e presente di Berti, e in sostanza mi proponeva una alleanza tra destra e sinistra per una lista unica contro Pasquale Berti. Ho risposto che ero ormai un Cincinnato fuori dalla contesa politica in esilio volontario alla Costarella e ho declinato l’invito, ma l’avvenimento mi ha turbato. Quella proposta indecente - ha sottolineato De Fusco - era irricevibile per molte ragioni. La prima era che si basava sul presupposto che io fossi animato nella mia azione politica da una avversità personale. Presupposto sbagliato: ho fatto politica per tanti anni con obiettivi e principi molto precisi, ho seguito una linea politica che mi ha portato a contrasti anche molto forti con gli avversari ma tutto questo non mi ha lasciato dentro nessuna avversione personale. Non ho conti da saldare, né vendette da fare, né penso che queste possano essere motivazioni condivisibili per chi si candida ad amministrare un paese. La seconda ragione che rendeva questa proposta indecente era che essa distruggeva trent’anni di storia di questo paese, dove proposte politiche diverse si sono confrontate spesso aspramente ma sempre nella chiarezza dei ruoli e delle proposte: Piccio Bonanno e l’Ammiraglio Murzi, ad esempio, erano avversari che facevano riferimento a schieramenti politici contrapposti e ben identificabili. Questo signore che mi disturbava alle nove del mattino, e che oggi è un autorevole esponente della lista della destra, mi proponeva invece uno spezzatino indigeribile dove non esistevano più differenze tra proposte programmatiche, schieramenti politici, modi di governare ma solo una guerra tra capi tribù con i loro eserciti armati. Per questo credo che aver rifiutato quell’offerta e avere deciso invece di partire da lì per offrire ai marinesi la possibilità di scegliere tra diverse proposte chiare, riconoscibili e oneste sia comunque una vittoria per il paese. Oggi si confrontano in questa campagna elettorale due schieramenti diversi che avanzano due proposte differenti, che hanno radici storiche e riferimenti culturali diversi e consentono ai cittadini di scegliere veramente nella chiarezza e nell’onestà intellettuale chi deve per i prossimi cinque anni amministrare Marciana Marina». Ad ascoltare De Fusco c’era anche un attentissimo ed impassibile Pasquale Berti che sembrava aver ricevuto conferma di qualche sospetto che deve aver inciso non poco nella formazione della lista di centro-destra. Si è immediatamente scatenato il toto-complottista e da parte di qualche imbarazzato esponente di centro-destra si è cercato di scaricare la colpa sull’ex Assessore Vincenzo Tagliaferro che avrebbe maldigerito prima le invettive antimassoniche di Pasquale Berti e poi la sua esclusione dalla lista di centro-destra da parte dei giovani rinnovatori della destra marinese che hanno fatto letteralmente fuori tutti gli amministratori presenti e passati. Ma Tagliaferro non c’entrava nulla: il centro-destra non aveva capito (o fingeva di non capire) bene quanto detto da De Fusco, che non facendo il nome ma specificando, che si trattava di un esponente dell’attuale lista, (una compagine quasi esclusivamente composta da neofiti della amministrazione e della politica) era come se avesse detto proprio Andrea Ciumei, il suo concorrente alla carica di primo cittadino, l’unico personaggio (tra quelli in lista appunto) di uno spessore tale da potersi permettere di tentare una trattativa con l’ex-sindaco marinese. Questa è la nostra chiave interpretativa: siamo comunque pronti a pubblicare una smentita, se ci sarà.
De Fusco 2007 conf stampa