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Elettrodotto: meno piloni e più tratti interrati, questo chiedono i ferajesi in assemblea Cittadini schierati per mantenere attiva la centrale e la coltivazione delle rinnovabili Comitati, ambientalisti, amministratori un solo, comune, linguaggio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 27 aprile 2007

La Giunta Peria negli ultimi tempi sta navigando decisamente meglio, ed è riuscita a fare fronte a due problemi "scivolosi" come quello delle aree marine protette e la questione dell'elettrodotto convincendo la gente senza indulgere in atteggiamenti demagogici, dando anzi indicazioni responsabili sul come muoversi su terreni di impegno per i singoli cittadini e per i cittadini riuniti in associazioni, comitati. E' questa l'impressione che si ricava, giovedì sera, dal secondo "bagno assembleare" in pochi giorni. Il teatro lo stesso: il Centro De Laugier, simili i numeri della partecipazione misurabili in centinaia di unità di cittadini, diversi gli argomenti. "Pochi discorsi e boni" recita un modo dire usato spesso come intercalare dai ferajesi che pare abbiano risposto alla potente ENEL come il coro delle mondine: "e voi altri signoroni, che ci avete tanto orgoglio, abbassate la superbia, ed aprite il portafoglio". Come dire che i cavi del nuovo elettrodotto dovranno passare, per un tratto ancora più lungo del progetto iniziale, interrati, ed in maniera tale che l'interramento non costituisca diverso problema ambientale. Come dire che dovrà essere mantenuta in attività, meglio, potenziata e convertita all'uso del gas algerino che ci passerà sotto il naso la centrale di produzione di energia elettrica delle Antiche Saline. Come dire che dovranno essere attivate e sostenute le iniziative che puntano a virtuose parziali soluzioni per la produzione in loco (particolarmente in individuale e decentrato loco) di energia, calore, refrigerazione da fonti rinnovabili. Al De Laugier non si è semplicemente fatto la "caccia al deturpante pilone collocato proprio nel mio giardino", si è parlato in termini più concreti sono iniziati a maturare impegni della collettivita: Tagliare gli assurdi "picchi" dei consumi (le punte più alte hanno oltrepassato 40 Megawat senza rinunciare ad un ammodernamento della rete distributiva ENEL (progetto elettrodotto incluso ma non solo) da riprogettare, scuotendo ben bene anche le altre amministrazioni comunali interessate, mettendo insieme le elaborazioni di "Agenda 21" della Comunità Montana e le esigenze dei cittadini, le puntuali (e per un po' di tempo solitarie) osservazioni di Legambiente con il "senso comune energetico" recuperato. La sfida e quella del rapido recupero di uno stile energetico avvertito ed austero, che non significa rinunciatario, a cui tutti devono uniformarsi, si chiamino Terna, Enel, si chiamino come l'ultimo dei cittadini in assemblea.


tralicci enel elettrodotto

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