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Il Referendum riguarda anche le antenne

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 29 maggio 2003

Non c' è solo l' art 18 dello statuto dei lavoratori, su cui si vota il 15 giugno: c' è anche il Referendum contro l'elettrodotto coattivo . E' un referendum quasi sconosciuto per molti cittadini, ma che potrebbe servire a migliorare la qualità della vita di milioni di persone. E’ un referendum abrogativo che potrebbe imporre dei paletti, e di quelli davvero importanti, ai programmi di installazione dei nuovi elettrodotti. In pratica il quesito chiede se si vuole abrogare un decreto regio del 1933 che obbliga i proprietari di un fondo a concedere senza deroghe il passaggio delle linee elettriche sia aeree sia interrate. L’Enel, il soggetto pubblico che fino a qualche tempo fa ha operato in regime di monopolio, mandava un provvedimento urgente e il proprietario non aveva alcun potere di veto. Vincere il referendum sarebbe un passo importante verso il cuore del problema, l' ELETTROSMOG: uno studio del giugno 2001 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) recepita dell’Oms, ha provato, al contrario di altre ricerche i cui risultati mantengono l’incertezza, che l’esposizione prolungata alle emissioni provoca un aumento delle leucemie. Ma c' è un’altra ragione per la quale il referendum è importante , e riguarda il business sull’energia iniziato in seguito alla privatizzazione dell’Enel. Secondo uno studio dei comitati contro l' elettrosmog, le agenzie per la produzione di energia elettrica avrebbero presentato, a livello nazionale, 546 nuovi progetti per la realizzazione di centrali elettriche dei quali 137 in fase attuativa; è chiaro che oltre alle centrali verranno realizzate anche le linee. Di questi progetti due sarebbero in toscana: a Piombino per la società Edison e a Rosignano per la società Elettrobel. In Toscana sono 2182 i chilometri di tralicci dell’alta tesione; 24mila 962 di media e 52mila 938 di bassa tensione. Almeno venti linee di queste, secondo uno studio dei Verdi, sarebbero a rischio salute per gli abitanti. Anche sull' ELBA l' Enel è intenzionata a costruire un mega elettrrodotto di 40 Km a 132 KV, quasi per niente interrato. Una ragione in più per andare a votare è quella che il referendum riguarda anche le antenne per la telefonia mobile, checché ne dica il ministro Gasparri. Infatti riguarda anche la servitù coattiva al passaggio dei cavi elettrici che collegano lo shelter, la cabina di trasmissione, all'impianto di telefonia cellulare (antenna) vero e proprio. Andare a votare sì anche a questo referendum è insomma una questione di salute e di democrazia.


antenne puntale 9

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