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A sciambere dei mai contenti e di un Coluccia assai stringato

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 21 aprile 2007

Ma i vari: Sergio Rossi, Tiro fisso 1,2,3,4,5, …..Salvatore Insalaco, ecc…., ecc…, non erano, a suo tempo, tutti contro il partito dei DS, considerato poco di sinistra ed in preda a ripetute crisi d’identità e di partecipazione (e per questo abbandonato da lor signori anzitempo) ed ora se ne piange la “liquidazione” e la conseguente scomparsa come dell’ultimo baluardo dell’idea e della tradizione della sinistra. Per questi signori era forse meglio quand’era peggio? Bella “nuova sinistra” questa. Auguri per il passato. Saluti Giuseppe Coluccia Caro Pino Dopo essermi complimentato per la sintesi ed aver precisato di non voler replicare per i vari Tiri Fissi, né per Salvatore che sapranno da soli, se lo riterranno opportuno, replicare, mi corre l'obbligo di segnalarti per quanto riguarda Sergio Rossi (sulle cui convinzioni sono piuttosto a conoscenza) mi pare che tu sia caduto come dicono ad Oxford "To piss out of the pot" a pisciare fuori dal vaso. Come tu dici ho lasciato in precedenza i DS (di cui non sono mai stato un dirigente, visto che ho fatto il locale segretario solo del PCI e del PDS) dopo esserci rimasto da semplice iscritto molto critico per diversi anni. Due fatti soprattutto mi convinsero che la misura era colma: l'ignobile pastetta sull'autorità portuale piombinese con la grande regia democristiana del duo Bosi-Kutufà, e la calata di brache diessina sul vero ECOMOSTRO che si profila all'Elba vale a dire sul Rio Marina 2 che porta il più che bischero nome di "villaggio-paese" al confronto del quale, una volta che si comincerà a colare cemento, ti assicuro le polemiche su Monticchiello diventeranno acqua fresca e si scatenerà un caso nazionale. Io credo che alla politica faccia bene soprattutto la chiarezza, e siccome questo è un giorno in cui si fa (o meglio si sancisce) chiarezza, evidenziando la formazione di un nuovo blocco centrista e liberal-democratico, non lacrimo affatto per il passaggio tra i defunti della quercia. Non mi appassiona la discussione relativa alla collocazione europea del nuovo partito, ve la vedrete (finalmente) tra voi centristi, tra voi moderati bicolori ma gioiosamente uniti in un solo (o in un più grosso) condominio. A noi, uomini e donne di una sinistra fino ad oggi troppo sparpagliata, consumato quest'ultimo rituale passaggio, spetta il compito di irrobustire l'altra gamba del centro-sinistra, con un atto originale, dimostrando cioè che la sinistra può pure imparare a ricompattarsi politicamente ed organizzativamente, dopo aver dimostrato in molte occasioni quanto è stata brava a dividersi. E la risposta alla "fusione fredda" che avete compiuto dovrà essere necessariamente una "fusione calda" di testa e di cuore: filosofia della prassi e tensione ideale. Sagge dichiarazioni in tal senso sono giunte da tutti i vertici nazionali delle forze che si collocano a sinistra, ma io credo che sia opportuno che questa "nuova Sinistra" la si costruisca soprattutto dal basso e senza perdere altro tempo. E' opportuno la si realizzi (anzi la realizzino soprattutto i giovani) prima possibile, caro Pino, soprattutto in previsione di un "lungo futuro" nel quale la sinistra sarà indispensabile per un mondo più decente, ma nel quale due quasi sessantenni come me e te dovranno necessariamente avere un ruolo limitato, se non altro nel tempo, per ragioni biologiche. Penso e spero però di riuscirne a vedere un modello navigante di quella sinistra pacifista, ambientalista, laica e solidale, rivoluzionaria se non ti disturba. E guarda Pino, pensare a quello che abbiamo da fare noi anziani di sinistra, confrontandolo con la probabilità che tu debba invece trascorrere i tuoi ultimi anni politici nel gettare ponti verso i Casini e Giovanardi, mi riempie il cuore di tristezza e compassione. Mi tocca ritornarti (per perfetta competenza) gli auguri del buon passato!


Alba rossa ottobre ridotta

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