Il comunicato del C.d.A. della Cosimo de’ Medici seguito alla seduta dell’ultimo Consiglio comunale rappresenta un fatto di una gravità estrema. Ne è prova anche la solerte presa di distanza del socio privato (la Banca dell’Elba). Avevamo compreso dal comportamento tenuto durante il Consiglio del 20 maggio che gli amministratori della Cosimo mal gradiscono che vengano loro ricordati gli obblighi nascenti dal fatto che amministrano denaro pubblico. I Sindaci Revisori del Comune ci hanno fatto presente, nella loro relazione, che gli stessi amministratori mal gradiscono anche gli obblighi imposti dal Codice Civile. L’arroganza e la prepotenza dimostrata nella seduta consiliare trovano conferma nel comunicato stampa diffuso. Ci teniamo a precisare che quanto affermato dai consiglieri di minoranza è documentato per filo e per segno dalla contabilità della Cosimo de’ Medici che, ricordiamo, è a disposizione di ogni cittadino in base a quanto previsto dalla legge e dallo Statuto comunale. Non abbiamo mai fatto numeri ed esposto dati inventati: tutto è documentato e assolutamente vero. Respingiamo quindi l’insolente accusa di scorrettezza o il gravissimo richiamo all’onestà intellettuale rivoltoci da certi personaggi. Scorretto è anche il comportamento del Sindaco Ageno il quale né in Consiglio comunale, né dopo la presa di posizione pubblica dei consiglieri Cavaliere e Donati, ha ritenuto opportuno richiamare questi sui collaboratori ad un comportamento piu’ rispettoso della minoranza consiliare. Vogliamo esprimere anche la nostra condanna verso le offese e gli insulti rivolti alla stampa, colpevole secondo costoro di aver pubblicato fedelmente quanto accaduto in Consiglio. Certo, quando si amministra così, la trasparenza non fa piacere. Cogliamo l’occasione per render pubblica la nostra solidarietà al Consigliere Massimo Frangioni, nuovamente al centro dei violenti ed offensivi attacchi dell’Assessore Giardini. Nell’ultima occasione Giardini ha pero’ passato ogni limite, rivolgendo all’amico Frangioni accuse da Codice Penale. Chiederemo che di cio’ si discuta nel prossimo Consiglio, augurandoci che in tale sede vengano rivolte le dovute scuse e che venga riportato quanto realmente accaduto riguardo alla vicenda in questione. Anche in questo caso il Sindaco, nella sua qualità di Presidente del Consiglio comunale, avrebbe dovuto impedire che si scendesse a tali bassezze da parte di un suo Assessore.Invece Ageno ha brillato ancora una volta per il suo silenzio.
linguella torretta