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Laboratorio Portoferraio - Danilo Alessi: un metodo inedito e di straordinaria importanza

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 29 maggio 2003

Corre voce che un aspirante candidato a sindaco del centrodestra di Portoferraio sarebbe disposto ad investire una somma consistente, pari almeno a quella prevista per la propria campagna elettorale, allo scopo di contrastare l’eventuale rielezione dell’attuale sindaco forzista, anch’esso probabile candidato e componente dello stesso schieramento politico. Ciò, se fosse vero, induce a due riflessioni: la prima sul clima non proprio sereno e idilliaco che si respira all’interno della Casa delle Libertà, dove si preannuncia una resa dei conti tutt’altro che indolore; la seconda, non meno indicativa, è sul comportamento che il centrodestra sta assumendo in vista della prossima campagna elettorale, dove appare prioritaria la scelta dei candidati rispetto ai programmi e al rapporto con i cittadini. Esattamente l’opposto di ciò che sta accadendo nel centrosinistra e dintorni, un percorso indubbiamente inedito e di straordinaria importanza per il futuro di Portoferraio e dell’Isola. L’assemblea del 5 aprile e il successivo incontro del 17 maggio, promossi dal gruppo consiliare di minoranza, hanno segnato l’avvio di un’esperienza che può costituire un punto di riferimento di grande rilievo politico, non solo per l’Elba, ma anche per altre realtà continentali. La costituzione di un laboratorio di idee, strutturato su gruppi tematici e aperto a tutti coloro che intendono contribuire alla elaborazione di un progetto nuovo di città, non mortifica i partiti tradizionali ma, al contrario, offre loro l’occasione per un confronto di più ampie dimensioni e ricchezza, alla pari con altri soggetti e fuori dagli schemi ormai logori di incontri esclusivi fra segreterie e di trattative fra pochi e per pochi. Ciò induce, in modo speculare, le altre rappresentanze – associazioni, movimenti, comitati, singoli cittadini – a riconoscere il ruolo e la funzione dei partiti, verificando sui problemi concreti la capacità e la possibilità di portare unitariamente a sintesi programmi e progetti che si avvalgono della contaminazione di idee e sensibilità diverse e per questo assumono un più alto valore culturale e sociale. L’esperienza di Portoferraio, se portata a termine, può da un lato dimostrare che è possibile una stabile convivenza tra movimenti e partiti, e dall’altro affermare, nel processo di costruzione di un’alternativa al governo locale, che la saldatura dei partiti alla società civile può realizzarsi attraverso il coinvolgimento dei cittadini associati in specifici strumenti organizzativi, agili e flessibili, finalizzati ad obiettivi precisi. Così va inteso il laboratorio, anche perché non avrà solo il compito di predisporre un documento programmatico da discutere successivamente in assemblee pubbliche, ma anche quello di dettare le regole comportamentali della coalizione e i criteri di scelta dei candidati. Si tratta di un progetto ambizioso che per realizzarsi ha bisogno di grande senso di responsabilità, tensione ideale e profondo rispetto delle reciproche posizioni. Nonostante alcune prevedibili difficoltà che in futuro, su altri piani, potranno riproporsi e rendere difficile il cammino, io credo che il dibattito in corso stia dimostrando che il laboratorio può farcela e che la scommessa può essere vinta. Come a Roma e nel resto del Paese dopo il voto del 25 maggio. Un vento nuovo che può cambiare le cose. A vantaggio di tutti, non solo per il centrosinistra, ma anche e soprattutto per la città e per l’Elba.


stemma mediceo + piccolo fortezze portoferraio

stemma mediceo + piccolo fortezze portoferraio