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Ufficio Postale: la delusione di Peria: "I cittadini continuano a segnalare forti disagi" Dall'opposizione Marini: "Basta trattare passiamo al boicottaggio di Poste Italiane" Meloni: Indignazione tardiva di un Sindaco che ha responsabilità

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 19 aprile 2007

Nella giornata di mercoledì 18 aprile il Sindaco di Portoferraio ha fatto pervenire agli organi d'informazione una nota con la quale esprime tutto il suo disappunto per il pessimo servizio reso alla cittadinanza portoferraiese da Poste Italiane, per la totale mancanza di funzionalità della decantata sede unificata di Via Manganaro, per il mancato mantenimento dell'impegno ad aprire uno sportello in centro storico. A seguire due comunicati dall'opposizione, da Roberto Marini che chiede all'ente ed alla comunità cittadina di assumere un atteggiamento di vero e proprio boicottaggio di Poste Italiane, e da Simone Meloni che ricostruisce i passaggi della vicenda sottolineando quelle che a suo convincimento sono le responsabilità della Giunta Peria nella maturazione di un evento tanto negativo per Portoferraio. Ed ecco qui di seguito i testi integrali dei tre documenti. “Siamo profondamente delusi dal comportamento di Poste Italiane”. Con queste parole il sindaco Roberto Peria manifesta lo stato d’animo dell’Amministrazione Comunale. “I cittadini – continua Peria – continuano a segnalare problemi e disagi. La sensazione è che non si mantengano le promesse e gli impegni collegati all’accorpamento degli uffici postali nell’unica sede di via Manganaro”. Non è possibile accettare le lunghe code, dovute specialmente all’apertura solo di pochi dei sette sportelli preannunciati. In questo modo l’attesa si protrae anche fino a 30-40 minuti, prima di poter essere serviti. Aumenta il disagio dell’area con il degrado dell’area privata (aiuole e fiori calpestati, tombini rotti, diffusione di cartacce) e con una situazione caotica dovuta anche alla mancanza di adeguata segnalazione. Del resto, il nuovo ufficio postale non è segnalato nemmeno nei punti nevralgici della città. Nel centro storico non è stato ancora aperto lo sportello promesso. Invece, nello stabile del vecchio ufficio del Centro si trovano ancora le cassette postali, costringendo gli utenti ad ulteriori spostamenti. Conclude il sindaco Peria: “Siamo assolutamente preoccupati per il periodo estivo nel quale i disagi aumenteranno notevolmente se non si metterà mano alla situazione. Invito, pertanto, Poste Italiane a contattare urgentemente l’Amministrazione Comunale”. Il Comune di Portoferraio La dirigente di Poste Italiane, Sig.ra Lilliu, dovrebbe indignarsi, oggi, quando il suo bellissimo ufficio di Via Manganaro ha dato prova di assoluta inefficienza ed inadeguatezza alle esigenze della nostra Città. Da quanto in nuovo ufficio è stato aperto vi sono lunghe ed interminabili code; i cittadini stanno sopportando gravissimi disagi; gli impiegati degli uffici, sia pubblici che privati, per l’adempimento delle quotidiane incombenze devono dedicare gran parte dell’ orario di lavoro allo stare in fila nell’attesa del loro turno. Con un atteggiamento molto discutibile e semplicisito, la dirigente, Sig.ra Lilliu, cercando di condannare l’avversione della politica locale al progetto di accorpamento, nel suo sfogo dichiarò: “Dall’inizio ci siamo resi disponibili a collaborare, ma dobbiamo guardare anche all’aspetto economico, altrimenti i costi del servizio ricadrebbero sulla collettività ed è una cosa che non vogliamo fare: cerchiamo di camminare con le nostre gambe. Spero che la cittadinanza - proseguì - apprezzi il nuovo ufficio, che è dotato dei più moderni servizi. Da sabato i disagi per i cittadini saranno finiti”. Non ci sembra sia accaduto niente di tutto questo: nessuno è contento del servizio; nessuno è disposto ad avallare il subdolo tentativo di fare mercato a spese dei cittadini: si è avuto il coraggio di mercanteggiare, alzando il prezzo, giorno dopo giorno, chiedendo sempre di più al comune di Portoferraio: altre tenute di conto, altri flussi economici. Signora Lilliu rispettiamo la libera imprenditoria, ma quella che porta vantaggio alla collettività, non siamo d’accordo con quella della azienda che Lei rappresenta, fatta di promesse non mantenute che si concretizza in un servizio veramente pessimo e inaccettabile. Il Comune non deve più assecondare le richieste di Poste S.P.A, in quanto, molti dei servizi offerti dalla società: deposito e distribuzione delle pensioni , pagamento delle bollette del telefono, della luce ed altre possono esser tranquillamente soddisfatti da altri soggetti presenti e ben distribuiti sul territorio comunale e a costi spesso inferiori a quelli postali . Non abbiamo bisogno di elemosine a caro prezzo; i nostri pensionati hanno già alternative molto valide; pertanto, non è necessario svendersi, ma, solo, informare la cittadinanza sulle diverse opportunità di servizio offerte dal mercato. Un cittadino, oggi, per pagare l’ICI deve farlo presso poste essendo così costretto, oltre al disagio, al pagamento di un euro ad operazione, tassa su tassa quindi, un costo sociale aggiuntivo che può essere evitato. Siamo tutti consapevoli che Poste Italiane, nonostante lo si voglia far apparire come un soggetto in espansione , è un soggetto in crisi d’identità; un soggetto che dimenticando il suo compito principale, il servizio postale, è divenuto in breve tempo un soggetto polivalente senza averne né la vocazione né i mezzi. Immaginiamo via Manganaro durante la scadenza ICI, oppure in pieno agosto; quanto costerà al comune di Portoferrio la nuova ubicazione di Poste Italiane: l’Ente sarà costretto a garantire un piantonamento, fisso, da parte della polizia municipale e probabilmente della pubblica assistenza per soccorrere qualche anziano colto da malore. Mi rivolgo al Sindaco per rinnovargli l’invito a non cedere a ricatti: poste promise l’apertura di un piccolo ufficio in Centro, apertura dovuto alla città per il disagio creato dall’accorpamento, oggi se ne condiziona l’eventuale realizzazione alla concessione di ulteriori servizi. Poste non deve chiedere più nulla perché non è in grado di dare nulla ed in particolare e per la nostra città, ha creato solo una situazione di grave disagio. Tutto questo è vergognoso e assolutamente inaccettabile; non ci serve uno “sportellino” prevedibilmente inefficiente e socialmente discriminante. Come è possibile preferire gli abitanti di una parte della città a quelli di un’altra; come è possibile preferire il centro storico alla zona di Carpani; come è possibile continuare a mantenere aperte trattative con un soggetto che promettendo un ufficio futuristico, in realtà, ha creato solo disagi ai cittadini e costi all’amministrazione. Roberto Marini - Consigliere Comunale Il Sindaco Peria si è svegliato dal suo lungo sonno e si è accorto che Poste Italiane s.p.a. ha aperto una nuova sede in via Manganaro chiudendo tutti e tre i vecchi uffici presenti nel comune (centro storico – via Carducci – loc. Carpani). Correva l’anno 2005 quando un Consigliere di opposizione del Consiglio Comunale di Portoferraio chiedeva all’Amministrazione di avere notizie e rassicurazioni sulle voci che circolavano di un accorpamento degli uffici postali portoferraiesi, l’Amministrazione prontamente rispose che non ne sapeva niente ma che riteneva improbabile tali spostamenti. Inizia il 2006 e le voci sull’accorpamento si rincorrono sempre più fino a trovare la conferma anche all’interno dell’Amministrazione Peria, l’opposizione consiliare presenta nel maggio del 2006 una mozione con la quale si chiede alla maggioranza di verificare che rischi poteva correre via Manganaro dal punto di vista del traffico se si fossero veramente avverati i propositi di Poste Italiane; anche questa volta il Sindaco Peria risponde in modo vago e demagogico, soprattutto rifiuta la proposta dell’opposizione di prevedere nell’area degli ex-macelli un grande parcheggio multipiano che darebbe respiro alla via decongestionandola dal traffico. Passano i mesi e, nonostante fosse depositata in comune una D.I.A. per l’inizio dei lavori nell’ufficio postale di via Manganaro, l’Amministrazione Peria sembra dormire sonni tranquilli dichiarando di aver aperto l’ennesimo inconcludente tavolo di concertazione. A novembre l’azienda Poste Italiane presenta il suo innovativo contributo al tavolo di Peria & c.: aprire in centro storico un ufficio “camper”. La proposta viene giustamente rinviata al mittente con ragionevole sdegno. Nel mese di dicembre parte la raccolta di firme contro l’accorpamento da parte di volenterosi cittadini, nello stesso mese proponiamo, come opposizione, all’Amministrazione una manifestazione di piazza per cercare di scongiurare ciò che ormai appariva agli occhi di tutti (ad esclusione della Giunta comunale) come una decisione già presa: il famigerato accorpamento. La manifestazione si svolge nel mese di gennaio del 2007 congiuntamente alla nuova richiesta dell’opposizione di chiudere tutti i conti correnti postali intestati al comune di Portoferraio, anche in questa occasione il Sindaco Peria risponde negativamente anzi, nello stesso mese annuncia con enfasi che si è instaurato con Poste Italiane “un bel clima di dialogo” per rimarcare in febbraio che “i contatti con l’azienda sono continui”. Il 10 marzo 2007 Poste Italiane apre il nuovo ufficio postale di via Manganaro senza preoccuparsi tanto delle “reazioni” dell’Amministrazione Peria e senza aprire il tanto richiesto secondo ufficio postale. Questa la cronistoria dell’accorpamento Poste Italiane s.p.a. in via Manganaro. Oggi dopo quasi due mesi dall’apertura del nuovo ufficio, il Sindaco Peria si infuria e si dichiara profondamente deluso ed amareggiato dall’atteggiamento dell’azienda Poste che ha fatto tutto ciò che l’opposizione consiliare aveva preannunciato all’Amministrazione Comunale. Il Sindaco dimenticandosi per una volta del tavolo di concertazione che pareva aperto fino a tre mesi fa chiede a Poste Italiane di contattare urgentemente i suoi uffici facendoci capire che fino ad oggi si è preso gioco di noi, nessun contatto era stato aperto veramente con la dirigenza di Poste Italiane. Il dialogo, la concertazione e gli impegni che parevano essersi assunti gli amministratori di Poste erano solo parole gettate al vento per cercare di giustificare una bruciante sconfitta dell’Amministrazione Peria che ha gravemente danneggiato Portoferraio ed i suoi cittadini. Per concludere il Sindaco Peria dovrebbe capire che i delusi e gli amareggiati sono i cittadini di questa città che si sentono poco rappresentati da questa maggioranza troppo presa ad aprire fantomatici tavoli di concertazione ed a fare conferenze stampa senza riuscire a concludere niente di positivo per Portoferraio. Simone Meloni - Consigliere Comunale di Portoferraio


simone meloni consiglio comunale

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peria microfono

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Marini Roberto testina

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