Niente nella realtà moderna e contemporanea riesce a coinvolgere come quegli spari nel mattino assolato di Dallas, il 22 novembre 1963, tre lampi che annientano la speranza e proiettano per la prima volta l’America nella storia. Tutto ciò che non si era voluto vedere, quando la generazione degli sconfitti nell’anima da una vittoria sul campo, in Europa nel ‘14/‘18, dava vita al primo vero movimento letterario made in Usa, la Lost Generation, che da Fitzgerald a Hemingway passando per Steinbeck e Faulkner sussurrava al mondo il proprio disagio; tutto quello che sarà urlato trent’ anni dopo con Kerouak e i poeti della Beat Generation, da Ferlighetti a Ginsberg, tutto il malessere improvvisamente emerge, non più con le parole e gli scritti, ma con il sangue. Sangue che imbratta la coscienza di un paese illuso fino ad allora di poter far parte della storia solo quando lo si ritiene opportuno. E’ molto americano quel 22 novembre: il luccichio delle cromature della Lincoln, il sorriso di Jackie, gli applausi lungo la strada, il riverbero dell’asfalto dopo quell’ultima curva, la disinvoltura e il disincanto di John. E’ tutto così rallentato che l’eco di quegli spari non riesce ancora a spegnersi. Il corteo attraversa Dallas il 22 novembre 1963 e si perde nella storia. Recensione completa nel settore: il libro De Lillo Don Libra Einaudi € 10,00
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