Dottor De Fusco, sarà lei il candidato del centro-sinistra a Marciana Marina? «Ho accettato la candidatura a sindaco di Marciana Marina con una "Lista civica per Marciana Marina" e già il nome semplice e diretto mi sembra una dichiarazione programmatica: vogliamo riunire persone con capacità, professionalità ed esperienza convergenti verso una idea comune di sviluppo del paese, proponendo una compagine amministrativa civica che da una parte sia aperta al dialogo e al confronto con i cittadini e con le forze politiche e sociali e dall'altra sia autonoma nelle sue decisioni». Quale é il vostro rapporto con i partiti politici di centro-sinistra? «E' un rapporto improntato al rispetto dei reciproci ruoli. Ho molto apprezzato il fatto che i partiti del centro sinistra, pur sostenendoci, non abbiano interferito con la composizione della lista ed abbiano richiesto un doveroso confronto sul programma e sulle forme di partecipazione. Mi sembra che questo marchi una profonda differenza con le segreterie regionali e provinciali dei partiti regionali del centro destra che stanno invece condizionando pesantemente la formazione e la composizione della loro lista che nascerà con una autonomia limitata». Come sarà composta la vostra lista? «Abbiamo cercato di dare espressione alla composita realtà del nostro paese, dando in primo luogo un ampio spazio alle donne. La cosiddetta "quota rosa" della nostra Lista Civica sarà, per quanto ne so, la più ampia mai presentata in una lista per le elezioni comunali all'Elba. Poi abbiamo cercato persone che fossero competenti nelle varie materie della vita amministrativa per dare rappresentanza diretta a chi conosce i problemi del paese. Un esempio per tutti: la destra ha parlato della necessità di una commissione di esperti per studiare il disagio giovanile e fornire soluzioni alla amministrazione, come se i giovani fossero batteri da osservare al microscopio e come se i problemi si potessero risolvere con una ricetta al pari di un raffreddore. Credo che i giovani abbiano diritto ad essere ascoltati, debbano essere coinvolti e responsabilizzati fornendo loro opportunità, strumenti e spazi per incontrarsi e fare musica. Per questo abbiamo inserito nella nostra lista un giovanissimo che sarà il responsabile delle politiche giovanili della futura amministrazione. E così per tutti gli altri settori: scuola, solidarietà sociali, lavori pubblici, ambiente e via dicendo: responsabilità diretta a chi é competente e rapporto diretto con la gente, le associazioni e il paese». Quale sarà la caratteristica del vostro sistema di lavoro? «Vogliamo creare strumenti di partecipazione per lavorare insieme a tutti coloro che saranno disponibili. Per questo apriremo un Ufficio Relazioni con Il Pubblico nella piazza centrale del paese, ci metteremo un insegna con su scritto "Parliamone" e cercheremo di favorire l'accesso diretto dei cittadini che hanno domande, critiche, proposte, problemi da segnalare. Costituiremo anche commissioni consultive permanenti sui principali problemi del paese e vorremmo discutere con i cittadini anche le priorità del bilancio comunale». Quali sono i punti principali del vostro programma? «Credo che la sistemazione del porto sia la priorità dei prossimi anni. Noi siamo favorevoli alla realizzazione del porto turistico ma vogliamo vedere rispettate alcune condizioni che potrebbero essere sintetizzate dallo slogan "un porto per il paese e non un paese per il porto". In particolare andremo a redigere un piano regolatore del porto partendo da alcune proposte già presentate, in particolare quelle di ridotto impatto ambientale che sfruttano il muraglione della diga foranea e lasciano il più intatto possibile il lungomare. Poi vorremmo costituire una società mista pubblico-privato per la realizzazione e la gestione delle strutture, privilegiando come interlocutore privato i soggetti locali riuniti in cooperativa. Il tutto tutelando le attività di pesca professionale e sportiva e le esigenze dei cittadini marinesi. Dalla realizzazione e dalla gestione del porto deve derivare un beneficio per l'intera collettività, sia per lo sviluppo economico del paese che per le entrate del bilancio comunale. Secondo me queste entrate dovrebbero essere da subito finalizzate ad obiettivi condivisi e concreti, come la riduzione o la abolizione dell'ICI sulla prima casa». L’hanno accusata di aver bloccato l'edilizia nella sua passata gestione, cosa proponete in questo settore? «Potrei dimostrare dati alla mano che queste accuse non sono vere, a meno che non si considerino positivamente costruzioni come il nuovo condominio di via Vadi che io avevo bloccato, ma non mi interessa alcuna polemica sul passato. Voglio parlare solo del futuro prossimo e dico che le previsioni di nuove costruzioni contenute nel Piano Strutturale sono condivisibili per la loro entità, caso mai il problema é che queste costruzioni non sono state finora realizzate perché le norme di attuazione vigenti sono approssimative e ambigue, non consentono ai tecnici di presentare progetti né ai funzionari di esprimere pareri. Credo che l'urgenza sia quella di andare in Regione e concordare con i funzionari come debbano essere redatti questi famosi Piani Unitari di Comparto in modo da sbloccare questa situazione di paralisi. Diverso invece il discorso sui Piani di Recupero, in particolare quello sul Saint-Claire: credo che la trasformazione di alberghi in appartamenti sia inopportuna e, per certi aspetti, illegittima e noi non la consentiremo sia perché sarebbe un danno per il turismo, sia perché porterebbe alla perdita di posti di lavoro». Quali opere pubbliche ritenete prioritarie? «Credo che sia necessario in primo luogo valorizzare e riqualificare il lungomare dalla Torre al Cotone, una delle passeggiate più belle del mondo, che se potessi inserirei nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Ci sono alcuni interventi urgenti: la realizzazione del depuratore e l’adeguamento e risistemazione della rete fognaria, la sistemazione del manto stradale, la sistemazione dei giardini e dell'arredo urbano e non ultimo le modalità di chiusura al traffico, che sarà un punto centrale del nostro programma, sul quale apriremo un'ampia discussione con gli operatori turistici e del commercio per cercare soluzioni condivise».
Albarto De Fusco