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A Sciambere del nuovo che s'avanza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 15 aprile 2007

Caro direttore, non so se l'aria del canale rende particolarmente acuti i riformisti nostrani. Dopo lo slogan "La nostra storia è il domani" con il quale si è tenuto il congresso DS della Val di Cornia, oggi abbiamo potuto leggere un virgolettato del miglior prodotto di chi voleva "cambiare il sangue" al PCI (vedi Mussi) e ora quel sangue, però, non gli piace più perché evidentemente “buon sangue mente". Si legge da L'Unità di oggi, che il segretario regionale dei DS ha potuto affermare nella sua relazione (non dopo la sua oramai sistematica frignatina) che il Partito democratico sarà "un partito che sarà in grado, promette, anche di ristabilire uno stile e un'etica nel fare politica mettendo fine al carrierismo e al personalismo"! Dunque, questo, almeno per ora (e almeno fino al Partito Democratico) è esattamente il frutto di quel "nuovo" di cui siamo stati tempestati in questi anni. Un nuovo che ha bisogno (secondo il primo dissanguato regionale) del Partito Democratico per "ristabilire" ciò che oggi evidentemente nei DS non c'è: "uno stile e un'etica nel fare politica mettendo fine al carrierismo e al personalismo". Ti immagini direttore se un'enormità di questo genere l'avesse detta un non DS? E ci sarà qualcuno della platea del congresso che avrà capito ciò che esattamente gli ha detto il primo dissanguato regionale? Ma soprattutto, il nostro, si sentirà dentro quel giudizio o fuori? Avrà cioè da "ristabilirsi" anche lui o penserà di essere l'unico "già ristabilito"? Mai come in questo momento sembra azzeccato il detto "ai postumi l'ardua sentenza"! TIRO FISSO 6 Caro te Mi ero imbattuto anch'io nelle esternazioni che citi, meravigliandomi non poco, mentre per puro caso il PC (nel senso del personal computer) mi stava dispensando della musica, un'antica registrazione di Guccini e dei Nomadi, proprio mentre si sentiva la voce unica di Augusto Daolio che scandiva: ".. perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi, fatti di abitudini e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto .." Cazzo - mi è venuto educatamente da pensare - 40 anni ("Dio è morto" è del 1967) 40 anni e siamo ancora qui! Guccini ha i capelli bianchi, la voce di Daolio è purtroppo volata per sempre nel vento e ... "Ho visto la gente della mia età andare via lungo le strade che non portano mai a niente, cercare il sogno che conduce alla pazzia, nella ricerca di qualcosa che non trovano, nel mondo che hanno già dentro le notti che dal vino son bagnate, dentro le stanze da pastiglie trasformate, dentro le nuvole di fumo, nel mondo fatto di città, essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà" E dopo aver ripercorso quel testo, verso per verso, mi sono ritrovato a pensare che in questo paese ci sono ancora necessità e ragioni a bizzeffe per continuare ad essere radicalmente di sinistra, solidali, ambientalisti, pacifisti, in una parola rivoluzionari (se qualche baffino non s'increspa sdegnoso), in luogo di portare all'ammasso la propria storia, la propria cultura, la propria sensibilità e la sacrosanta capacità di incazzarsi per le ingiustizie del mondo, per insaporire un po' una gelatinosa marmellata centrista. Si accomodino lor signori se vogliono.


Mirino

Mirino