A Mola è stato presentasto il resoconto del primo anno di attività dell’osservatorio toscano dei cetacei ed il Sindaco di Capoliveri, Paolo Ballerini ha illustrato l’importanza che per il Comune riveste questa struttura nell’ambito del Santuario dei Cetacei e le opportunità che l’osservatorio può portare. Ballerini ha anche affrontato il tema dell’istituzione dell’area marina protetta, dicendo che non accetterà una proposta calata dall’alto e la difficoltà che secondo lui incontra tra molti capoliveresi. Un tema ripreso anche dall’Assessore all’Ambiente Milena Briano, che si è però schierata in maniera risoluta per l’istituzione dell’Area Marina Protetta ed ha annunciato, riprendendo quanto già detto dal Sindaco, che il Comune aprirà una fase di consultazione e confronto con i cittadini per arrivare ad una proposta di AMP. La Briano ha anche illustrato le caratteristiche di quella che dovrebbe diventare la sede dell’osservatorio, una parte di Forte Focardo, ridimensionando l’allarme sulla stabilità del forte seicentesco lanciata da Legambiente. Prima aveva parlato l’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana Marino Artusa che ha detto che ormai il percorso per l’osservatorio è sui giusti binari e che entro l’anno vuole vedere i primi fatti e strutture, anche perché la Regione crede nel progetto e lo finanzia come uno dei punti del progetto di qualità per l’Elba e l’Arcipelago. Artusa ha confermato l’impegno della Regione per l’Area marina protetta, anche come valorizzazione del Santuario dei Cetacei, ma soprattutto come strumento di difesa ormai improcrastinabile del mare e della piccola pesca costiera e delle altre attività marittime. Una convinzione ripresa con ancora più forza da Anna Maria Marrocco, l’Assessore provinciale alle aree protette, che ha invitato gli amministratori locali a combattere la disinformazione e i disinformatori, perché l’Amp ed il Santuario dei Cetacei sono una grande risorsa per l’Elba e per il governo del mare da parte delle comunità locali. Tommaso Ranieri e Letizia Marsili dell’Università di Siena hanno fatto due interessanti relazioni su 20 anni di attività e ricerche citologiche in Toscana, mettendo in risalto il ruolo dei musei naturalistici e delle associazioni per la valorizzazione dei cetacei piaggiati e le ricerche scientifiche già fatte e future. Stefano Di Marco, del Centro Turistico Studentesco, che ha rappresentato le associazioni ambientaliste in tutta la fase di realizzazione dell’Osservatorio, ha dimostrato come le attività legate all’osservazione dei cetacei creino un nuovo mercato di turismo ambientabile che, sebbene iniziato da poco, coinvolge già in Italia 500 mila persone ogni anno. Umberto Mazzantini, intervenendo a nome di Legambiente, ha affermato che la situazione di instabilità di Forte Focardo è più grave di quanto prospettato e che sarà necessario un intervento economico molto più costoso di quanto previsto ed ha ricordato che Legambiente aveva chiesto come era possibile ospitare due strutture museali e l’osservatorio in un’unica struttura. Ipotesi che oggi sembra superata, visto che si parla solo di osservatorio. Mazzantini si è anche rivolto al Sindaco Ballerini, invitandolo a non usare per l’Area Marina Protetta la formula “calata dall’alto” perché quella del governo fatta nel 2005 e ripresa oggi è appunto una proposta e non un prendere o lasciare. Spetta ai comuni fare proposte e informare i cittadini sulle opportunità che derivano dall’area protetta marina, mentre secondo Mazzantini qualcuno vorrebbe far passare l’idea che l’Area marina protetta la fa Mario Tozzi o Legambiente.
Capo Focardo